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Killer joe

Creato il 28 novembre 2012 da Beatrixkiddo
KILLER JOE

Regia: William Friedkin

Interpreti: Matthew McConaughey, Emile Hirsch,  Gina Gershon, Juno Temple, Thomas Haden Church
Trama: Chris, spacciatore di droga, scopre che sua madre ha fatto sparire la sua scorta di cocaina, lasciandolo così pieno di debiti con i suoi fornitori. Nei guai fino al collo convince il padre e la sorella Dottie, a pagare un killer per uccidere la madre ed intascare l'assicurazione sulla vita. Peccato che il killer assoldato per l'omicidio Joe Cooper, detective che arrotonda lo stipendio uccidendo le persone a pagamento, voglia i soldi in anticipo. Loro non li hanno, ma lui, questa volta, si accontenterà di una caparra, Dottie.


E venne anche per me il momento di affrontare quello che, forse, è uno dei film più apprezzati al momento nel mare infinito della rete.Una pellicola assolutamente particolarissima, difficilmente incasellabile. 

Portando sullo schermo una piece del 1998, Friedkin ci racconta con una eleganza ed una crudeltà che suoi colleghi più giovani possono soltanto sognarsi la morte definitiva di quella che, forse, era la terra dei sogni e delle speranze.Il suo Texas è una sorta di anticamera dell'inferno, un posto schifoso dove ognuno pensa ai fatti propri ed il massimo a cui aspirare è, forse, un principe azzurro psicopatico.

"Killer Joe" è un racconto brutto, sporco e cattivo, dove dramma e commedia spesso si fondono, fatto di momenti grottescamente pulp e di dialoghi così crudeli da sedurre.
KILLER JOE
La demolizione del sogno e dei miti americani, compreso il pollo fritto, è sistematica e chirurgica, e nulla di diverso ci si può aspettare da chi ha diretto, tra tanti film importanti, lo splendido "Vivere e morire a Los Angeles". Tra odiose madri, padri stupidi, matrigne doppiogiochiste, fratelli spacciatori e ragazzine forse non così ingenue, Friedkin scava negli abissi più neri dell'animo umano, e non salva nessuno.
Ma il vero, innegabile capolavoro di Friedkin è Matthew McConaughey. Nelle mani di Friedkin diventa la rappresentazione perfetta dello stile del regista. Il suo "Killer Joe" resterà negli annali. Con una interpretazione magistrale, che fa dimenticare ogni precedente insipida performance a petto nudo  in sciocche commediole sentimentali, passa dall'essere il rassicurante principe azzurro di Dottie al disturbante e psicopatico carnefice di una intera famiglia, in un batter di ciglia. Impeccabile anche il resto del cast, manica di bifolchi senza tetto ne legge, su cui si staglia una Gina Gershon debordante e grottesca.
Forse non il film dell'anno, sicuramente una di quelle pellicole, non adatta a tutti,  che lasciano comunque il segno.

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