“Kiss me, Satan”: fra streghe e licantropi, la violenta redenzione di un angelo caduto

Creato il 21 novembre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

“La prima cosa che dovete sapere di New Orleans è che è una città di lupi mannari”.

Una frase lapidaria che potrebbe riportare alla mente le molte ricostruzioni allegoriche di ambienti e situazioni urbane in cui i cattivi di turno sono ritratti come strane figure dell’immaginario letterario per accrescerne la caratterizzazione tipologica.
Ma, a prima vista, non c’è metafora in Kiss me, Satan, graphic novel targata Dark Horse, scritta da Victor Gischler e disegnata da Juan Ferreyra, in uscita in Italia per Edizioni BD.
I lupi mannari sono quelli che sembrano, veri licantropi dal profilo tagliente e i denti aguzzi, e nelle loro mani passa il controllo dei “soliti affari”: prostituzione, estorsione, etc. In questo mondo feroce e violento lo sceneggiatore statunitense ambienta il duro percorso di redenzione di un angelo caduto – il protagonista Barnabus Black – elemento trainante di una vicenda che, pescando nel campionario più classico della narrativa dell’orrore, non può non solleticare il palato degli appassionati del genere.
Lupi mannari, dicevamo. Ma anche vampiri, scheletri ninja e mandriani zombi compongono questo variegato esercito di creature malvagie sguinzagliate da Cassian Steele – capo mafia dei licantropi nella tetra New Orleans – per eliminare l’anziana strega Verona, nel tentativo di tenere nascosta agli occhi del branco una profezia nefasta. Grazie al potere del suo Occhio del Destino, infatti, Verona gli ha predetto che il suo primogenito in arrivo non potrà ereditare il potere malvagio del padre perché sprovvisto del Marchio del Licantropo. La strega, annusato il pericolo e radunate le sue tre avvenenti discepole, decide di scappare. La fuga delle donne si incrocia allora con quella di Barnabus, incaricato di proteggerle per riacquisire un posto lassù, nei piani alti da cui è stato espulso.


Come in una via crucis dell’orrore, Barnabus è costretto a fare i conti con questi esseri in una rapida e incalzante serie di scontri che costella l’intero volume e spinge, come da copione, verso il grande duello finale.
Con uno stile asciutto che punta tutto sul ritmo frenetico degli eventi, Victor Gischler compone una sceneggiatura in cui la linea narrativa assume i picchi e le rapide discese di un elettrocardiogramma modulato interamente sull’azione, anche a scapito di qualche approfondimento introspettivo – pur necessario – qui solamente accennato.

Violenza e azione sono quindi i due poli attraverso cui si modula il tratto incisivo e estremamente dinamico di Juan Ferreyra, e l’obiettivo è in questo caso pienamente centrato. Sia nelle scene pacate in cui sono i dialoghi a tenere acceso il motore che nelle brusche accelerazioni che portano agli inevitabili scontri, il disegnatore mantiene saldo il volante e riesce a restituire immagini dinamiche e iconiche, efficaci nel mostrare il punto culminante dell’impatto, facendo risaltare le gesta dei personaggi. Un forte contributo è fornito anche dalle scelte cromatiche e dall’uso plastico delle onomatopee che enfatizza la rapidità dell’azione.

“Per fare ciò che devo ho preso l’aspetto di un uomo. Con le debolezze e i bisogni di un uomo”.

Pare filare tutto liscio, fra sparatorie, sangue, sesso, muscoli, fughe a folle velocità ed esseri mostruosi da colpire con proiettili d’argento. Ma forse, a pensarci bene, dietro tutto ciò una metafora resta, un accento sull’anima dell’uomo, prima ancora del suo corpo, una riflessione sulla distanza a volte inconciliabile fra il percorso prestabilito dall’alto e la mutevolezza delle conseguenze di ogni azione, qui fra i vivi e i non-morti che popolano una Terra violenta. Barnabus Black, conteso fra inferno e paradiso, fra benedizione e dannazione, riuscirà a fare i conti con la sua reale natura o rimarrà in eterno un angelo caduto che chiede a gran voce quel posto che gli spetta?

Abbiamo parlato di:
Kiss me, Satan
Victor Gischler, Juan Ferreyra
traduzione di Fabio Migneco
Edizioni BD, 2014
112 pagine, brossurato, colore – 15,90 €
ISBN: 9788866349853


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