Magazine Cucina
Il segreto è vedere quel benedetto bicchiere mezzo pieno. Almeno ci si prova. Ci riesco? A volte si a volte ni.
Stavolta il bicchiere mezzo pieno riguarda un incidente domestico che si ripete a distanza di quasi tre anni. Mi fracasso il quinto dito del piede, alias il mignolo maledetto. Non c'è niente da fare. Io gli spigoli non li evito, li affronto. E perdo.
Di nuovo il dito fratturato, di nuovo il riposo forzato perchè la parte non si ingessa e bla bla bla. Quali sono le delizie del riposo forzato? Tre anni fa alla frattura del mignoletto seguì l'apertura di questo blog. Stavolta? Cosa mi invento?
Stavolta non c'è da inventarsi nulla. Ho solo voglia di relax. E allora scopro che di positivo c'è la forca caudina del malessere: Si sta dentro o fuori. Ovvero capisci chi c'è realmente e chi invece fa finta. Scopri affetto in chi mai avresti detto e scopri indifferenza in chi invece pensavi fosse un amico...invece era un calesse ^_^ Poi hai le conferme. Anzi la conferma che chi trova un amico trova un tesoro.
E c'è lei, solo lei. Che ti cura, ti accompagna, cura le tue figlie, ti fa sorridere nonostante il dolore e le zucchine che girano vorticosamente. Sa quello che ti serve, sa quello che non vuoi. Inventa, ti riempie le giornate e i pensieri. Grazie, cosa bella della vita! ^_^
E poi c'è la lettura. E stavolta ho deciso di sfondare un mio muro mentale. Lo sapete, leggo soprattutto gialli, noir, thriller. E una larga fetta di questo genere oggi è rappresentata dal giallo scandinavo. Avevo due o tre libri per mano. Libri che aprivo e chiudevo da circa un anno. Atmosfere troppo lontane, freddo intenso anche nella scrittura.
Stavolta ho provato. E ho divorato in due giorni "L'Ipnotista" di Lars Kepler e "La principessa di ghiaccio" della Lackeberg. Ho adorato il secondo, meno il primo ma hanno un aspetto in comune: mi hanno fatto venir fame. Leggevo e sognavo polpette, torte e biscotti tipici scandinavi.
Ho cominciato a tradurre, a capire, ad eseguire. Ho tirato fuori dal cappello la vera ricetta delle famose polpette svedesi dell'Ikea. Ho fatto biscotti e torte.
Oggi ve ne propongo una golosa, facile, veloce ed economica. Meravigliosa nella sua consistenza e deliziosa nel ruolo di spalla o co-protagonista con il gelato alla vaniglia. La Kladdkaka è una torta presente in tutte le caffetterie svedesi, con ricette più o meno simili. La cosa più difficile di questa torta è la cottura: troppo poca vi regalerà una torta collosa, troppa invece vi darà una torta dura. Sorvegliatela solo durante gli ultimi minuti di cottura e toglietela quando i bordi saranno croccanti e il centro umido. Le dosi che vi presento sono per una mini-torta (lo stampo è da 18 cm). Potete ovviamente renderla più grande, raddoppiando le dosi. Ultima annotazione: alcune ricette svedesi prevedono dopo aver imburrato la teglia , di cospargere la stessa con del pangrattato. Questo per rendere ancora più croccante l'esterno e più forte il contrasto con la parte morbida centrale. Pronte? Un bel libro in mano e la nostra Kladdkaka ad accompagnarci!
KLADDKAKA ovvero TORTA SVEDESE AL CIOCCOLATO
(ricetta originale ScandiKitchen)
2 uova 100 grammi di burro sciolto freddo 100 grammi di zucchero semolato (a me piace non molto dolce, volendo aumentate fino a 150) 150 grammi di farina 4 cucchiai di cacao amaro 1 pizzico di sale 2 pizzichi di polvere di caffè (facoltativa, io la utilizzo per esaltare il sapore del cioccolato)
Accendete il forno a 180 gradi, statico. Imburrate ed infarinate (o utilizzate il pangrattato) una teglia di 18 centimetri.
Sbattere le uova e lo zucchero. Aggiungere il burro,il pizzico di sale. Amalgamare la farina con il cacao e la polvere di caffè. Unire al composto, mescolare bene e mettere nella teglia.La torta in cottura non aumenterà, ma gonfierà leggermente. La cottura è circa di venti minuti. La torta dovrà essere morbida al centro e croccante ai lati. Sorvegliatela gli ultimi minuti di cottura, evitate di farla cuocere troppo. Fate raffreddare e servitela cosi al naturale oppure con del gelato alla vaniglia.
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