Magazine Africa

Kofi Awoonor /Il cantore di un'Africa autentica e libera /La Poesia degli Altri

Creato il 28 settembre 2013 da Marianna06

 

 

Kofi-Awoonor-009

 

Attraversando una nuova alba

leggiamo a volte le linee della foglia

verde.

Passiamo le nostre dita

sul legno liscio e prezioso

di alberi antichi.

Accade che il tramonto del sole ci parli

mentre cerchiamo le linee che fanno

viaggiare le nubi

una trama con tutti i colori

così come il primo artista

li aveva riuniti.

 

Di nuovo danzano per le vie

Le risate dei bimbi rischiarano le case

in riva al mare

Le rovine delle ultime tempeste

ci ricordano

la ricchezza dei nostri antenati

ricchezza razziata, rubata,

impegnata al monte di pietà

da un irresponsabile avo

vissuto da gran signore

che portò disperazione e rovina

alle generazioni future.

Ma chi dice che il nostro tempo è finito?

Chi dice che il becchino ha preso accordi

col fabbricante di bare mentre i curati sventolavano le loro

sottane?

Lo ripetono il coro e i tamburi.

 

No! Laddove mangiano i vermi

germogliano e crescono i semi.

Gli Dei consiglieri

misurano il tempo con lunghe

e sinuose

arguzie di eternità.

Quando batte alla porta

la morte arriva munita

di un inimitabile

biglietto da visita.

E trova un focolare resuscitato

grazie alle risate e alle danze

grazie alla festa della carne d’agnello

e alla rossa zuppa di frumento nuovo.

 

Siamo quelli i cui campi furono invasi

da gente cattiva, malfattori

che hanno interrotto la nostra danza

con oscene canzoni

e gesti sconvenienti.

 

Qualcuno ha detto :  un pesce malato

è  arrivato nuotando

fino alla nostra laguna

alla ricerca di un territorio

ove deporre il suo fardello

in accordo col Piano Originale.

 

Signore, puoi tu guidare la nostra nave ?

Fallo, te ne prego.

Te lo avevo chiesto tanto tempo fa

a casa

là dove il fronte del mare s’è ristretto

fino ad essere solo

lo stretto spazio dell’infanzia.

 

Ai viaggiatori diamo il benvenuto

tornatevene a casa

sul nuovo battello fatto col legno

appena tagliato

dall’albero che rimane in piedi.

  

   (Kofi Awoonor)

 

traduzione dall’inglese di Elisabetta  Horvat (fonte : la Repubblica-27-09-2013)

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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