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Kokocinski in mostra a roma

Creato il 24 maggio 2011 da Catone
Alessandro Kokocinski è nato a Porto Recanati nel 1948 da madre russa e padre polacco. Ha trascorso l’infanzia nella foresta brasiliana dell’Jguazù, vivendo i suoi primi anni tra gli indiani Guaranì, e poi in Argentina.
Nei primi anni ’60, a Buenos Aires entra a far parte del fantastico mondo del circo come acrobata con i cavalli e inizia a viaggiare per l’America Latina.
Con un inizio così, difficile non diventare un artista, pittore e scultore.
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Pittore, scultore e scenografo, Alessandro Kokocinski realizza affascinanti opere d’arte che spesso uniscono tridimensionalità e bidimensionalità: figure a tutto tondo che si protendono da grandi pannelli dipinti come per spiccare il volo, corpi che fuoriescono con grazia da superfici di legno bluastre, azzurre, dorate. Tra Marc Chagall e Odilon Redon, con qualcosa che ricorda il William Blake illustratore del Paradiso de La Divina Commedia, Kokocinski dà vita a figure morbide e leggere, dai contorni spesso indefiniti. Più sognante nella scultura e più cupo nella pittura, ha fondato la compagnia teatrale Kosa insieme all’attrice Lina Sastri.
clip_image004Alessandro Kokocinski, Paolo e Francesca
olio su tela, 1995, Pinacoteca Dantesca "F. Bellonzi", Castello di Torre de' Passeri clip_image006
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Il suo mondo magico, popolato da meravigliose figure alate, in questi giorni è in mostra a Roma, alla galleria 20 Artspace, in via XX Settembre. L’esposizione, intitolata “Il cielo celato”, offre una panoramica sui più recenti lavori dell’artista: dipinti, sculture, installazioni e tre libri illustrarti. Sarà possibile visitarla fino al 20 giugno 2011.
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Alessandro Kokocinski | At the Hungarian Circus | Watercolor on Antique Paper | 250 x 175 mm
Di seguito, il link al sito di Alessandro Kokocinski, su cui è presente una ricca galleria di immagini, e quello al sito della galleria “Artspace”:
kokocinski.org

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COMMENTI (1)

Da Paolo
Inviato il 03 marzo a 10:10
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conobbi A. Kokocinski nel 1986 in occasione di una sua personale a Roma c\o la galleria La Barcaccia di E. Russo. Apprezzai da subito la originalità del suo lavoro, per la tecnica, per il colore (il bianco, il marrone, il celeste), per la drammaticità delle figure, che simboleggia l'asprezza della vita. Di A. K. da tempo non si hanno più notizie.