Giorni fa leggevamo della balena Noc che imitava la voce umana, oggi apprendiamo la notizia della scoperta, nella Corea del sud, dell’elefante parlante.
Si chiama Koshik, il pachiderma dell’ Everland zoo che riesce ad imitare il linguaggio umano, utilizzando la proboscide attraverso un processo che gli studiosi non sono ancora riusciti a comprendere a fondo.
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Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Vienna, Koshik ha imparato ad imitare il linguaggio umano per stabilire un rapporto con i suoi custodi. Il suo vocabolario infatti consiste in cinque parole nella lingua dei suoi assistenti, il coreano. Così l’elefante sa pronunciare «ciao», «siediti», «no», «sdraiati» e «buono». Secondo i biologi Koshik, pur non capendo il vero significato delle parole, le pronuncia in una sorta di mimetismo vocale, controllando i suoni con lo spostamento della proboscide nella sua gola. Su questa attitudine certamente ha influito il suo contatto, sin da piccolo, esclusivamente con gli uomini, perciò ha sentito il bisogno di socializzare imitando i loro suoni.