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Kosovo/ Panorami mozzafiato, ma il turismo non è ancora totalmente espresso

Creato il 26 luglio 2011 da Antonio Conte

Una panoramica sul fiume Drin White

Il Kosovo è stata una fonte di sorprese: panorami, monasteri, bazar, strade medioevali, icone bizantine, odori e colori, senza contare le risorse naturalistiche e l’accoglienza sempre squisita che abbiamo ricevuto dalla gente del posto. Abbiamo provato una grande libertà di movimento, sia pure controllata e sorvegliata da occhi vigili della scorta armata KFOR. Ma la popolazione Kosovara ama il soldato italiano, è ricercato per la sua umanità, lo distinguono per la cortesia. Forse una simpatia che nasce dalla vicinanza geografica o da un’antico legame che intercorre tra i balcani e la penisola italiana, gli illiri popolarono queste zone gia un paio di migliaia di anni fa, e fino all’arrivo dei serbi nel VI secolo, che li spinsero nelle zone dell’odierno Kosovo.

Ma il turismo in Kosovo è un potenziale inespresso. Si cercano accordi, e – pare – qualcuno è in trattativa tra le università kosovare di economia e gestione hotelleria di Pec/Peja con alcune ONG del Trentino, espertissimi nel settore dell’accoglienza turistica montana.

Molti pensano, è emerso in un forum con gli studenti, che il turismo, l’ecologia, sia una risorsa fondamentale per l’economia locale. E di questo, non vi è dubbio, in pochi giorni il Media Tour di Stato Maggiore Difesa del 11-18 luglio 2011, ha mostrato un Kosovo davvero attraente.

Si spera che le nuove generazioni possano collocarsi subito nel settore e bastare ad una nuova economia che riscatti il paese da tanti errori anche a favore dell’Ambiente.

Antonio Conte


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