L’alternanza tra la claustrofobia degli interni che suggerisce un’impostazione horror-psicologica d’accezione polanskiana e le sortite gioiose nel luogo verdeggiante dove vive la sorella di Kotoko, manifestano l’instabilità della protagonista vittima di una via crucis cerebrale che la spinge ad alzare delle barricate contro il mondo esterno, e in effetti in questo film è impossibile non parlare di mondi/sistemi che orbitano a pochi metri gli uni dagli altri ma a cui appare difficile trovare un punto di contatto; la connessione di Kotoko con l’Altro è continuamente recisa dalla sua mente malferma che la pone in un conflitto perenne con tutto ciò che non fa parte del mondo che si è costruita, solo durante le parentesi canore, momenti ascensionali del film, l’ossessività trova quiete, ma si tratta di singoli episodi incapaci di arrestare la deriva personale di questa madre che paradossalmente è inabile perfino ad accettare la realtà-altra del figlio che lei e solo lei ha partorito. La disgiunzione di Kotoko è altresì evidente nel rapporto con lo scrittore-Tsukamoto che diventa oggetto di quelle violenze fino a quel momento autoinflittesi, tagli sulle braccia non per morire ma, come affermato da lei, per capire se le era ancora concesso vivere. L’improvvisa scomparsa di Tanaka a cui segue il rientro del figlio segna il punto di non ritorno: l’impossibilità di allacciare a sé l’alterità, di mescolarsi nel mondo, di sintonizzarsi sulle coordinate affettive altrui, la gettano nello scompiglio psicofisico, e assistendo (nella sua testa) alla morte del bimbo la donna arriva a saldare la realtà (?) televisiva con la propria in un climax dove il riallacciarsi con l’Io diviene assolutamente irrealizzabile. Genuflettetevi, Tsukamoto è tornato.
L’alternanza tra la claustrofobia degli interni che suggerisce un’impostazione horror-psicologica d’accezione polanskiana e le sortite gioiose nel luogo verdeggiante dove vive la sorella di Kotoko, manifestano l’instabilità della protagonista vittima di una via crucis cerebrale che la spinge ad alzare delle barricate contro il mondo esterno, e in effetti in questo film è impossibile non parlare di mondi/sistemi che orbitano a pochi metri gli uni dagli altri ma a cui appare difficile trovare un punto di contatto; la connessione di Kotoko con l’Altro è continuamente recisa dalla sua mente malferma che la pone in un conflitto perenne con tutto ciò che non fa parte del mondo che si è costruita, solo durante le parentesi canore, momenti ascensionali del film, l’ossessività trova quiete, ma si tratta di singoli episodi incapaci di arrestare la deriva personale di questa madre che paradossalmente è inabile perfino ad accettare la realtà-altra del figlio che lei e solo lei ha partorito. La disgiunzione di Kotoko è altresì evidente nel rapporto con lo scrittore-Tsukamoto che diventa oggetto di quelle violenze fino a quel momento autoinflittesi, tagli sulle braccia non per morire ma, come affermato da lei, per capire se le era ancora concesso vivere. L’improvvisa scomparsa di Tanaka a cui segue il rientro del figlio segna il punto di non ritorno: l’impossibilità di allacciare a sé l’alterità, di mescolarsi nel mondo, di sintonizzarsi sulle coordinate affettive altrui, la gettano nello scompiglio psicofisico, e assistendo (nella sua testa) alla morte del bimbo la donna arriva a saldare la realtà (?) televisiva con la propria in un climax dove il riallacciarsi con l’Io diviene assolutamente irrealizzabile. Genuflettetevi, Tsukamoto è tornato.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
[Rubrica: Italian Writers Wanted #12]
“Buongiorno miei cari #FeniLettori, dodicesimo appuntamento con la rubrica "Italian Writers Wanted". Ogni giorno, riceviamo tantissime e-mail , molte di autori... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Lafenicebook
CULTURA, LIBRI -
La sarabanda dei falsari archeologici
di Massimo Pittau. Ho letto con attenzione e con vivissimo interesse l’intervista che è stata fatta al prof. Franco Laner, della Facoltà di Architettura... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
Un’opera d’arte al mese #8 – L’unione della terra con l’acqua
Ciao a tutti! Eccoci qui con un nuovo appuntamento della rubrica Un’opera d’arte al mese (visto che se mi impegno riesco a non far scadere il mese? XD). Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Ilariagoffredo
CULTURA -
5 film che ispirano 5 viaggi indimenticabili
Il cinema ha l’impareggiabile potere di condurci in città e mondi lontani, pur lasciandoci seduti sul divano di casa o sulla poltroncina di una sala... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Onesto_e_spietato
CINEMA, CULTURA -
Words in Freedom: la cultura torna a fare notizia.
Da oggi, lunedì 29 giugno, è online il magazine di cultura e società Words in Freedom, una nuova realtà editoriale affacciata sul web e sul mondo. Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Onesto_e_spietato
CINEMA, CULTURA