KP 5: "Chemako", colui che non ricorda
Titolo: "Chemako", colui che non ricordaData: Ottobre 1977
Soggetto/Sceneggiatura:
Giancarlo Berardi
Disegni/Copertina:
Ivo Milazzo
In seconda di copertina una canzone d'amore Nahuatl con il consueto disegno di Ivo Milazzo per la rubrica "Tracce nel vento"
"Sto pensando al passato...Molte primavere fa, quando ero un bambino, ospitammo nel nostro vilaggio un vecchio crow che aveva perso la memoria.. Lo chiamavamo Chemako, "colui che non ricorda", e gli anziani lo tenevano in gran conto perché, dicevano, il suo cuore batteva vicino al Grande Spirito..."
Così viene presa la decisione di chiamare Ken nel villaggio degli Hunkpapa.
Siamo di fronte al primo capolavoro della serie. In questo albo c'è tutto. C'è tutto quello che succede nella vita: c'è l'amore, la fedeltà, il tradimento, la paura, il coraggio, la viltà, l'amicizia, l'ironia, la favola, il sogno, la vigliaccheria, la maternità, la famiglia, la morte. Berardi crea la storia perfetta. Porta Ken e Belle, due bianchi, dentro un villaggio indiano. Li fa vivere lì per un anno: fa perdere loro tutto quello che erano prima, toglie loro la sovrastruttura lasciando solo la persona. Fa rinascere due individui in una nuova realtà completamente diversa da quella da cui provengono: mostra come la civiltà dell'uomo bianco sia inconciliabile con quella dell'uomo rosso. Ken ha perso la memoria, Belle viene rapita, lui non ha niente da dimenticare, lei tutto. Ma la strada che compiono ha la stessa meta: entrambi entrano a far parte della comunità che li ha ricevuti contando solo sulla propria identità più profonda: Ken non è uno scout e Belle non è la moglie di un chirurgo, sono due persone che vengono accolte per la loro umanità.
La sceneggiatura è un capolavoro anch'essa: alterna momenti di ironia ad altri drammatici, scene di vita indiana nel villaggio al clamore della battaglia, la dolcezza di un bacio e la tenerezza di un sorriso alla tragedia dell'assassinio.
La vita di Ken viene nuovamente travolta, dopo i fatti del numero passato. Qui ancor di più: entra in scena il figlio adottivo, che ritroveremo molti anni dopo a Boston.
E' un albo che non si può raccontare, ma solo leggere. E ammirare nei suoi disegni.
Ne propongo alcuni.
Disegno di Ivo Milazzo: gli Hunkpapa comandati da Ottawa attaccano la colonna di militari che scortano Belle
Disegno di Ivo Milazzo: Belle cerca di fuggire
Disegno di Ivo Milazzo: l'ingresso trionfale al villaggio indiano
Disegno di Ivo Milazzo: i soldi non valgono quanto il coraggio
Disegno di Ivo Milazzo: Chemako e Theba al villaggio
Disegno di Ivo Milazzo: Chemako non sa più chi sia
Disegno di Ivo Milazzo: Theba sceglie il suo futuro papà
Disegno di Ivo Milazzo: Belle è scappata finendo in mano di bianchi "selvaggi"
Disegno di Ivo Milazzo: Kianceta e Ottawa
Disegno di Ivo Milazzo: la madre di Theba, Tecumseh, invoca Wakan Tanka per il suo sposo Chemako
Disegno di Ivo Milazzo: Tecumseh e Chemako sono sposi
Disegno di Ivo Milazzo: Kianceta, Ottawa, Theba e Chemako
Disegno di Ivo Milazzo: la morte di Tecumseh per mano dell'uomo bianco
Disegno di Ivo Milazzo: la morte di Ottawa per mano dell'uomo bianco
Disegno di Ivo Milazzo: Chemako, Belle, Theba e il figlio di Belle e Ottawa fuggono nella tormenta
Disegno di Ivo Milazzo: Ken sogna Donald Welsh
Disegno di Ivo Milazzo: Ken ricorda
Disegno di Ivo Milazzo: Ken affida Theba a Belle