Kris Kuksi piace a Guillermo del Toro. Non c’erano dubbi che l’arte maestosa e immaginifica di Kuksi potesse non piacere ad un regista onirico e oscuro come Guillermo del Toro.
Figlio del realismo fantastico ed ex-allievo di coloro che furono allievi di Ernst Fuchs, disegna e crea sculture utilizzando materiali recuperati di qualsiasi genere, anche se i suoi favori sono per resti di bamboline, soldatini e cianfrusaglie di vario genere. Tutto questo pout-pourri di piccoli oggetti finisce per essere riassemblato e portato a nuova vita inserendolo in sculture intricatissime che trattano temi come amore, morte, politica e disagio umano. Gli oggetti disposti quasi sempre rispettando una formazione a piramide vengono poi uniti fra loro con resine di varia tipologia ed elementi in metallo, per un risultato che lascia a bocca aperta.
Da non sottovalutare anche i disegni in bianco e nero e i dipinti del giovane artista, avvolti in un’atmosfera delicatamente onirica ma spietatamente inquietante.
Ad ora penso di poter dichiarare con certezza che si tratti di uno fra i miei artisti contemporanei favoriti, in gara con Brian Viveros e Ray Caesar.




















