Qualche mese fa avevo fatto una riflessione su come Kristen Stewart fosse partita da un ruolo leggero (o quantomeno di cassetta e senza grosse capacità attoriali richieste) come Twilight per approdare in breve tempo a parti decisamente più complesse, più articolate, da The Runaways a Welcome to the Rileys.
Dalla bella giovane ragazza innamorata a donne dalla personalità (e dalla vita) complessa ed estrema.
Bhe… forse è il caso di riprendere il discorso perchè la Stewart non finisce di stupirmi.
Per ora si tratta di poco più di voci di corridoio, non confermate ma nemmeno smentite dai protagonisti.
Forse sapete che la madre di Kristine, Jules Mann-Stewart, è a pieno titolo nel mondo Hollywoodiano come correttrice di script.
Ora pare che, chissà se grazie al successo della figlia, la Mann voglia provare a passare dietro la macchina da presa e a dirigere un film in prima persona.
Niente di male, lo fanno in tanti e di per se questa non sarebbe una notizia.
Fa un po’ più notizia il fatto che la protagonista pare possa essere la figlia, accanto ad una delle sue socie vampiresche: Nikki Reed (ma lavorano solo in coppia le ex twilightiane?).
Quello che invece mi interessa maggiormente sono le prime indiscrezioni sul film che andrà a nascere.
Abbiamo un titolo, che potrebbe esere K-11, abbiamo la certezza che a scriverlo sia stata la stessa Jules Mann-Stewart, ed abbiamo le prime notizie sul soggetto.
Siamo in una prigione di Los Angeles, in un’ala in cui sono detenuti una serie di personaggi molto particolari.
E qui entriamo nel vivo della questione che ci riporta al titolo del post (ed all’evoluzione della Stewart).
Se infatti la Reed va raccontando in giro che interpreterà un ragazzo che si prostituisce e che nell’animo si sente però donna, pare proprio che la nostra Kristine interpreterà direttamente un ragazzo e basta!
Ruoli estremi per entrambe, ruoli difficili e fuori dai confini classici.
Non è frequente infatti vedere attori interpretare personaggi del sesso opposto e credo sia una delle cose più difficili da mettere in scena.
Dal canto mio sono felice che la ragazza si cimenti in un ruolo del genere che servirà a darci la misura delle sue capacità e capirne (ancora) un po’ di più sulle sue possibilità. Un ruolo difficile in un film che parrebbe essere a sua volta difficile, particolare, curioso.
Ma mi sto spingendo un po’ troppo oltre per quello che sappiamo per il momento, mi interessava solo rinfocolare la discussione sulle capacità della Stewart e su questa sua voglia di cimentarsi in ruoli difficili.
Voi come la vedete?