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Kull il conquistatore - Recensione

Creato il 27 febbraio 2016 da Lightman

Kevin Sorbo è Kull il conquistatore, guerriero barbaro nato dalla penna di Robert E. Howard e predecessore spirituale di Conan, nella trasposizione fantasy per grandi e piccini diretta nel 1997 da John Nicolella.

Kull il conquistatore - Recensione

I demoni dominavano un tempo l'umanità sotto il dominio di Akivasha, la Regina Strega di Acheron, finché il dio Valka non pose fine alla tirannia. Il regno di Valusia, costruito sulle rovine di Acheron, è prossimo ad un cambio di potere: il re, caduto nelle spire della follia, prima di morire proclama come suo legittimo erede il guerriero barbaro Kull, di povere origini. Questo causa le gelosie degli altri pretendenti alla corona, che si alleano per riportare in vita Akivasha: il demone, ritornato sotto le sembianze di una splendida donna, seduce Kull e lo convince a sposarla. La prima notte di nozze però Akivasha avvelena il novello marito, facendo credere al popolo che il loro re sia stato ucciso dalla schiava Zareta, dotata di capacità divinatorie. Riuscito a scampare alla morte, il barbaro, con l'aiuto proprio della concubina veggente e del di lei fratello Ascalante, prete di una religione proibita, dovrà recarsi sull'isola di ghiaccio per ottenere il respiro di Valka, l'unico elemento in grado di porre fine alle forze del Male.

Il destino di un guerriero

Kull il conquistatore - Recensione

Prima di dare alla luce le avventure di Conan il barbaro, Robert E. Howard ha esplorato in una sorta di versione archetipa del futuro cimmero i canoni del fantasy epico tipici del suo stile. Non è un caso che questo libero adattamento cinematografico del personaggio di Kull di Valusia sia un mix tra le due figure: pensato in origine come il terzo capitolo su grande schermo di Conan, dopo il rifiuto di Arnold Schwarzenegger e il successivo rimpiazzo con Kevin Sorbo, la produzione (proprio per volontà dell' Hercules televisivo) decise comunque di adattare il romanzo L'ora del dragone cambiandone però il personaggio protagonista. Una trasposizione ibrida affidata alla regia di Johh Nicolella (al suo ultimo film prima della scomparsa avvenuta l'anno successivo) che viaggia sui classici binari del cinema fantastico pre- Il signore degli anelli, con una trama rivolta ad un pubblico di grandi e piccini messa in scena con approssimazione e povertà di mezzi. Se va dato atto all'operazione di non prendersi saggiamente sul serio, e risultare anche discretamente divertente grazie alla non troppo celata auto-ironia, i difetti tecnici e umani sono comunque ben evidenti. La sceneggiatura, sulla quale hanno messo mano i piani alti per rendere la visione più scanzonata e adatta ad ogni tipo di spettatore, è totalmente ingenua e priva di spessore, con figure principali senza alcun background di sorta che si trovano a combattere fianco a fianco nella più scontata quest dell'eroe, con pericoli e missioni da superare per giungere al più che ovvio "e vissero felici e contenti". Kull il conquistatore vive quindi su una realizzazione povera di contenuti e di mezzi, con scenografie improvvisate e sequenze action dalle coreografie stantie e imbalsamate, che può almeno contare sulla simpatia del monolitico Sorbo e sulla bellezza di Tia Carrere e Karina Lombard, con una manciata di scene scult (il "bacio mostruoso" in primis) a strappare qualche risata.

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