Tra Gundam, Voltron, Mazinga e altri robot giapponesi protagonisti di serie d'animazione, l'immaginario collettivo è popolato da macchine umanoidi straordinariamente grandi pilotate da equipaggio umano. La nuova creazione dell'azienda giapponese Suidobashi Heavy Industry non avrà le dimensioni di un robot gigante da cartone animato, ma ha immediatamente attirato l'attenzione di centinaia di spettatori del Wonder Festival di Chiba, tenutosi a Tokyo lo scorso 29 luglio.
Il suo nome è Kuratas, e verrà commercializzato per la modica cifra di circa un 1 milione e 300.000 dollari. E' un robot semi-umanoide di quattro metri d'altezza e quattro tonnellate di peso, dotato della capacità di spostarsi su superfici piane o irregolari grazie a quattro arti inferiori dotati di ruote. Le ruote possono spingere il robot ad una velocità di quasi 10 km/h.
Ma la vera novità di Kuratas è la possibilità di pilotare il robot in tre differenti modalità: la prima prevede un controllo remoto tramite smartphone 3G, sfruttando il touchscreen per azionare direttamente una o più sezioni del corpo del robot.
La seconda modalità di guida è anch'essa basata sul remote control, ma viene azionata tramite il movimento catturato da una tecnologia simile a quella di Kinect, chiamata "Master-Slave System"; la terza modalità, invece, prevede che un pilota umano sieda all'interno della "cassa toracica" di Kuratas, azionandolo dall'interno.
Il movimento del robot è assicurato da 30 giunti idraulici e altrettanti muscoli pneumatici controllati dal movimento delle mani del pilota, o da un normalissimi smartphone dotato dell'applicazione di controllo del robot.
Kuratas è stato dotato di un sistema d'arma giocattolo basato sul sorriso. Ad ogni sorriso del pilota, il sistema di navigazione aziona le armi ad aria compressa montate sul braccio sinistro, sparando 6.000 pallini al minuto contro il bersaglio designato.
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