Magazine Cinema
Anno: 2015
Durata: 145'
La trama (con parole mie): infanzia, traumi, crescita, ascesa, successo e morte del mito del grunge e del rock Kurt Cobain, che prese per mano e a schiaffi la musica svegliandola dal sogno degli anni ottanta per traghettarla nell'infinite sadness dei novanta.Un ragazzo nato e cresciuto nella tranquilla provincia americana, ossessionato dal desiderio di non essere umiliato e dalla voglia di costruirsi una vita normale che normale, di fatto, non sarà mai: dal divorzio dei genitori al continuo rimbalzare tra le case dei parenti sempre troppo presto stufi di lui, dal disagio della scuola alle prime esperienze con la chitarra e la marijuana, dai lavori occasionali alla formazione dei Nirvana, band destinata ad assurgere ad una fama mondiale che, probabilmente, Kurt e i suoi compagni non si aspettavano neppure lontanamente di conquistare.Ed il rapporto con lo stardom, i fan, la droga, Courtney Love, la musica, la figlia, la morte.
Il mio rapporto con Kurt Cobain è sempre stato piuttosto conflittuale.Se, da un lato, artisticamente non ho mai messo in discussione il suo talento, la capacità che ha avuto di distruggere un intero decennio e porre le fondamenta per un altro, la rabbia e la passione portate sul palco e tra le note, dall'altro ho sempre trovato estremamente fastidiosa la sua scelta di abbandonare il campo nel momento in cui aveva fama, ricchezza, fan adoranti pronti a seguirlo, una figlia praticamente appena nata, la giovinezza e la bellezza.Per colpa della sua decisione, probabilmente, i Nirvana, un gruppo rivoluzionario per la Storia della Musica, rimarranno sempre imprigionati nella loro epoca, incapaci, dal sound alla portata, di uscire dai confini che Cobain stesso aveva tanto lottato e desiderato oltrepassare.Brett Morgen, da questo punto di vista, racconta molto bene la schizofrenia artistica - e non solo - del leader dei Nirvana, un gruppo di ragazzi che, dalla Seattle capitale del grunge, sconvolsero il mondo della musica nei primi anni novanta come un vero e proprio tornado, che ricordo prendere forma nelle aule del liceo ai tempi del mio primo anno, lo stesso che vide la drammatica morte dello stesso Cobain, a soli ventisette anni, a cavallo tra un destino segnato dal numero nella storia del rock ed i miei compagni di classe in lacrime come se fosse venuto a mancare loro un fratello maggiore, un simbolo, un'icona.D'altro canto, l'operazione non appare, per quanto affascinante, riuscita e potente come avrebbe potuto essere, complici una durata a mio parere eccessiva ed i troppi inserti animati - visivamente ipnotici, senza dubbio, ma fin troppo presenti rispetto alla componente determinata dai filmati di repertorio e dalle interviste - pronti a sacrificare dettagli interessanti come il fatto che Novoselic compaia sempre visibilmente commosso, mentre Dave Grohl non sia presente nella componente "attuale" del film, complici probabilmente i numerosi problemi avuti dai due ex compagni di Kurt con la Yoko Ono dei Nirvana, Courtney Love, in termini economici ed umani.E potrei continuare ad analizzare in termini critici la visione di Montage of heck, che è risultata se non altro efficace nel fotografare un vero e proprio mito del rock e la sua epoca, ma non ci riesco.Perchè ho patito tantissimo, la visione di questo film.Perchè io detesto profondamente Kurt Cobain.Io amo la vita, faccio dell'esperienza e del godere della stessa una bandiera ed un monito, mi prefiggo di rimanere da queste parti e saldamente fino a centotre anni, se non oltre, lotto ogni giorno per vincere la stanchezza, il sonno, le possibili delusioni, qualsiasi cosa riservi la quotidianità.E se a ventisette anni neppure fossi stato un dio del rock, con un viso d'angelo, il mondo ai miei piedi, soldi a palate, una bimba appena nata, una strada appena all'inizio, la possibilità ed il talento per avviare una vera e propria rivoluzione culturale, tutto avrei pensato, tranne che di farla finita.Io detesto Kurt Cobain perchè trovo che sia un vigliacco, uno stronzo, un poser del cazzo che si è seduto sui traumi di una crescita difficile come l'hanno, l'hanno avuta e l'avranno tanti privi di un briciolo del suo talento.Che pure continueranno ad andare avanti.Troppo facile dire che l'importante è continuare a fare la propria musica, e che non importa del successo.Troppo facile farsi schiacciare dallo stesso.Troppo facile desiderare una famiglia e poi permettere che la propria figlia nasca tossicodipendente.Troppo facile, caro Kurt.Un pò come scappare.Un pò come farla finita.E sappi che se fossi qui ora, ti prenderei a schiaffi.
Lo farei con il mio amico Emiliano, che ha fatto la tua scelta, quindi figurati cosa farei con te, considerata l'empatia che provo rispetto alla tua posizione.Caro Kurt, sarai anche stato un ragazzino, sarai stato solo, o rifiutato, o quello che vuoi, ma solo a guardare il filmino di te e Courtney intenti, marci secchi, a tagliare i capelli di vostra figlia poco più che neonata, fa salire in me una rabbia che si mangia tutti i tuoi stronzi sfoghi sul palco.Vaffanculo, Kurt Cobain.Sei stato un meraviglioso, dirompente, fulgido fuoco di paglia.Io sto con Dave Grohl.Che è cambiato, è cresciuto, è andato avanti.
E oggi, nel duemilaquindici, si rompe una gamba saltando dal palco durante un concerto, e dice "aspettatemi, torno a suonare per voi", va in pronto soccorso, si fa ingessare, e torna a finire il live.
Questa è passione.Onestamente non so per quale motivo non abbia partecipato a questa celebrazione.O almeno, alla parte di Montage of heck che ti celebra.
Ma mi piace pensare che dissenta.Perchè è giusto che si testimoni la tua grandezza.Ma non ci sto a festeggiare la stessa.Perchè tu non sei stato grande.Sei stato solo un ragazzino dal potere troppo grande per le sue piccole mani.Sei stato il Joffrey Lannister del rock.E quelli come te, dalle mie parti, è meglio che si facciano vedere il meno possibile.
MrFord
"I'm so happy 'cause today
I've found my friends ...
they're in my head
I'm so ugly, but that's okay, 'cause so are you ...
we've broken our mirrors [Alt: We broke our mirrors]
sunday morning is everyday for all I care ...
and I'm not scared
light my candles, in a daze
'cause I've found god."Nirvana - "Lithium" -
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