Ci siamo. Kurt e padre Alex bussano alla porta dello studio del dottor Wung. E, qualche secondo dopo, una voce dall’interno l’invita a entrare.
L’anatomopatologo, seduto alla scrivania della stanza, che è a lui riservata in ospedale, accoglie gli ospiti con il consueto sorriso mellifluo, com’è suo costume specie con persone che non conosce.
Kurt ,invece, dopo essersi presentato e aver fatto altrettanto per padre Alex, affronta subito lo spinoso argomento per cui è giunto fino in Tanzania, invitato da Henning.
-Sa niente ,dottore, dei resti ritrovati in discarica giorni fa? Io sono qui per questo. Per chiarire il fattaccio e porre fine a analoghi episodi in futuro.
- Assolutamente no. So quello che tutti sanno, perché lo hanno appreso dai giornali e dalla tv.
E’ evidente che l’uomo è sulla difensiva, pare quasi segga su di un cactus spinoso.
E il torturarsi le dita della mano sinistra sono, per di più, sintomo di un certo nervosismo piuttosto mal celato.
Ma Kurt incalza.
-Potrebbero essere dei resti fuoriusciti dall’ospedale, subito dopo che non erano più utili alle lezioni di anatomia?
- Non saprei. Potrebbe essere ma, come può facilmente immaginare, io non mi occupo di questo genere di cose. Io mi limito a tenere le lezioni agli studenti. Per questo sono qui. Faccio delle autopsie quando è necessario e quando me lo chiedono. Forse sono gli infermieri o gli addetti alle pulizie che potrebbero darle, mio illustre commissario, delle risposte più utili alla sua indagine.
Kurt non la beve e continua.
E, naturalmente, fa finta di non aver colto la fretta manifesta di liberarsi di lui da parte del suo interlocutore.
-Potrebbe indicarmi, allora, a chi rivolgermi, per fare luce su questo macabro e sciatto rituale di cui si parla in giro, che ha sconvolto la gente comune e che non certo è degno di una società civile ?
Di rimando il dottor Wung cerca a volo nel suo micro-cervello da furbastro una chiarificazione che abbia l’aria d’essere plausibile.
-Forse la capo-infermiera Zoe potrebbe darle una dritta. La tedesca. Lei ha molte amicizie in città e sono informato dal direttore sanitario che, spesso, è lei a contattare le famiglie bisognose, che si disfano dei cadaveri per pochi dollari americani. Sono povera gente, sa. E per noi è tutto di guadagnato.
-E poi, sempre lei, tratta bene con gli infermieri e le infermiere qui dentro. E’ scorbutica solo all’apparenza ma intrattiene ottime relazioni col personale alle sue dipendenze. Diciamo che non è raro che si scambino favori e, magari, si coprano a vicenda sul lavoro, se è necessario.
-Provi con la tedesca.Creda a me.
Padre Alex, intanto, ascolta in silenzio.
E, qualche istante dopo, commissario e missionario sono fuori dall’ospedale.
Punto e daccapo. E un po’ più di pazienza certamente necessita allo svedese nell’intavolare la giusta conversazione con Zoe e pure con Geronimo.
-Buon pranzo, padre Alex.
-Buon pranzo, Kurt.
E i due accendono i motori dei loro fuoristrada per andare questa volta in direzione diversa.
Il pomeriggio,dopo un sonnellino, porterà consiglio a entrambi.
In particolare a Kurt, che comincia a essere seccato di continuare a girare a vuoto.
( continua..)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)