KYAIKTO 10 11 AGOSTO
Trasporti
Bus da Mawlamyine alle 9.20 (7000 MMK). Sono sicura che ce ne sia un altro al mattino più presto, ma difficile avere orari certi. Io mi ero informata al terminal dei bus il giorno prima. Kyaikto è lo snodo principale che fa capo alla roccia d’oro, città che apparentemente ha poco da offrire, non molto turistica, ma qui, sulla via principale, fermano i bus sulla tratta Yangon – Mawlamyine, e sempre qui fanno capolinea i pick up per Kinpun, che è invece il villaggio da cui partono i camion di pellegrini e che ospita diversi alberghi e ristoranti. La mia idea iniziale era appunto proseguire fino a Kinpun, ma il solito temporale tropicale che mi attende alla discesa dal bus mi fa cambiare idea. Poco prima della fermata, vicino ad una grande rotonda che segnala l’ingresso in città, la vista di un paio di guesthouse mi tranquilizza. Visto che sono le 13, ed i pick up per Kinpun partono principalmente la mattina presto, decido di fermarmi qui. Mentre sono in attesa che spiova almeno un pochino per incamminarmi verso la guesthouse, sono assalita da stormi di mototaxi, che respingo fermamente. Qui incontro gli esseri più asfissianti di tutta la Birmania. Uno di questi, un malato di mente, forse, più che un vero e proprio procacciatore d’affari, nonostante i miei numerosi tentativi di fanculizzarlo mi segue sino alla guesthouse, pretendendo una commissione. Il gestore per fortuna crede alla mia versione, e lo caccia a mani vuote.
Per prima cosa, mi procuro un biglietto bus per Yangon per l’indomani, 7000 MMK, compagnia Thein Than Kyaw. Scelgo quello notturno delle 22.30, ma è un errore, perché la visita alla Roccia d’Oro mi tiene occupata soltanto sino a mezzogiorno circa, ed avrei fatto in tempo a prendere la corsa del primo pomeriggio. Prendere prima il biglietto è stato un errore, ma non potevo saperlo. E’ stato un errore non tanto per il pomeriggio perso a Kyaikto, senza nulla da fare, quanto piuttosto perché il bus notturno arriva a Yangon alle 2.00 di notte.
Dormire
Happy Guesthouse, per 13 USD mi offrono una stanza di generose dimensioni (anche se la finestra affaccia su un corridoio e non sul giardino), con tv, aria condizionata, colazione scarsa e bagno pulito esterno.
Gentilissimi, sono andati loro in moto al baracchino della Thein Than Kyaw a comprarmi il biglietto.
Mangiare
Soprattutto la sera, scarsissime proposte. Sulla strada principale, in zona mercato, vi sono poche bancarelle che non hanno grande offerta. Mi hanno però preparato dei noodles con una salsina che sembrano spaghetti al pomodoro, buonissimi, ma freddi. 300 MMK : è stato il pasto meno costoso della vacanza!
In centro ho invece scoperto Parrot, una pasticceria che però, sino alle 20, prepara anche piatti semplici, tipo noodles, riso, ecc. Un riso fritto 2500 MMK, succo di arancia 500 MMK. Molto richieste le loro torte e gelati, un via vai continuo di clienti.
Impressioni
Cercando di ammazzare il tempo, nel tardo pomeriggio vagando ho per caso raggiunto un monastero molto carino, con una piccola roccia d’oro in miniatura, ed una splendida vista sulla valle sottostante.
Lo spiacevole episodio di benvenuto del mototassinaro aggressivissimo è stato compensato da un dolcissimo arrivederci, di un motociclista qualsiasi che mi ha vista camminare in strada alle 8 di sera con i bagagli, e mi ha offerto un passaggio gratuito sino alla fermata bus.
Escursioni
ROCCIA D’ORO – PICK UP
Mi sveglio presto, svuoto la stanza, lascio tutto in reception, e mi precipito al capolinea dei pick up; facilmente individuo quello diretto a Kinpun, aiutata dagli autoctoni, e sempre svicolando dalle aggressive pressioni dei mototaxi. Il tragitto si svolge in una simpatica atmosfera, quasi tutti gli occupanti sono donne di ritorno dal mercato, ed il pavimento straripa di merci, tanto che è difficile riuscire a tenere i piedi poggiati a terra. La corsa mi costa 500 MMK all’andata e altrettanti al ritorno. Dalla piazza centrale di Kinpun mi viene indicato il punto di partenza dei camion, e la biglietteria (5000 MMK andata e ritorno). Sui cassoni nel retro sono sistemate file di panche di legno dove si accomodano le persone. Accomodarsi è una parola grossa, in quanto si è stipati come sardine, e si parte solo quando si è al gran completo
Alla partenza splende il sole, ma il camion per circa 45 minuti si inerpica zigzagando lungo i fianchi di una montagna, ed arriviamo a destinazione immersi in una fitta nebbia.
I forestieri pagano altri 6000 MMK di ingresso. Il sentiero asfaltato che porta all’ingresso è fiancheggiato di negozietti, tutti chiusi, soltanto qualche venditore ambulante di dolci, acquisto dolcetti di riso avvolti in foglie di banano. Costeggio alcuni hotel. Tranne uno, il Mountain Top, che non vale comunque il prezzo (150 USD), gli altri sembrano proprio delle bettole
Impressioni
Il santuario più sacro e venerato della Birmania non mi ha fatto una grande impressione. Poca gente, poche scene di devozione dei fedeli, più turisti che pellegrini : ho fatto un giretto, fra una cacca di cane ed un topo morto lasciato lì, e poi sono rientrata. Me lo immaginavo situato in un diverso contesto, più natura e meno artificiosità umana.