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Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

Creato il 12 novembre 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Federica Zingarino 12 novembre 2013 Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

 “Dormi o sei morta?”.

Mamma conchiglia,

figlia poltiglia.

“Sono viva, non senti il mio respiro?”.

“Credevo fosse il vento”.

 

Tra l’8 e il 9 novembre 2013, Kyrahm e Julius Kaiser hanno portato in scena al Florence Tattoo Convention la performance Human Installation 0: Chrysalis. Tutto ha inizio venerdì alle ore 16:00 con Kyrahm che si chiude nel bozzolo, per poi uscirne alle 15:30 del giorno successivo. Durante questo lasso di tempo l’artista, attraverso una piccola camera sistemata all’interno della crisalide, è stata connessa al web (dando vita ad un’esperienza che non è più soltanto individuale ma diventa un vero e proprio rito collettivo) e sull’involucro che la avvolgeva e proteggeva sono state proiettate affascinanti immagini riguardanti la corporeità, immagini che cambiavano in base alle reazioni fisiologiche, come il battito e il respiro, del corpo dell’artista durante la performance.

Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

Ma chi sono Kyrahm e Julius Kaiser? Kyrahm è un’artista concettuale, scultrice e performer tra le più note dell’attuale scena italiana che espone in contesti nazionali ed internazionali; Julius Kaiser, invece, è drag king, performance artist e videomaker. Insieme hanno ideato questa istallazione che è stata selezionata anche per la Biennale di Ferrara 2010. Con l’opera Human Installation I: Obsolescenza del genere hanno invece vinto il Premio Adrenalina sezione Body Art svoltasi presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma.

Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

Per capire meglio il significato di Chrysalis ci affidiamo alle parole dell’artista che parla così dell’esperienza vissuta: «L’isolamento volontario è l’illusione di sentirsi al sicuro. Un gesto semplice nella forma ma tanto difficoltoso nell’applicazione per ricordarci che dai periodi di oscurantismo, di crisi e di anomia si esce attraverso l’arte e che rinchiudersi per difendersi in realtà ci espone maggiormente ai rischi: rimanendo incatenati agli schemi mentali della propria cultura si diventa invisibili».

Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

Kyrahm durante la sua performance viene protetta giorno e notte da Julius Kaiser che tiene sotto controllo la situazione, occupandosi della parte tecnica del progetto. Ed è come se all’esterno ci fosse una madre amorosa a provvedere ai suoi bisogni primari: un modo per sottolineare il bisogno dell’agognato ritorno alla comunicazione tra genitori e figli. Trascorrono le ventiquattro ore, l’artista, uscita dal bozzolo, ricomincia a nutrirsi e pian piano si riprende: a breve sarà pronta e potrà percorrere l’intero ciclo dell’umana esistenza.

 

I versi che aprono l’articolo sono di Kyrahm

Fotografie di Federica Zingarino

 

Kyrahm e Julius Kaiser: il Rito della Crisalide

 


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