L’11 SETTEMBRE DI ALLENDE
“Era l’11 settembre 1973 quando i primi aerei iniziarono il loro minaccioso volo contro il Palacio de la Moneda, dove Salvator Allende vigilava, insieme ad alcuni fedelissimi, sulla fragile democrazia cilena. Chiamò il popolo con cinque messaggi, ma non per scatenare una guerra civile, semplicemente per informarlo di ciò che stava vivendo”. (Rosario Amico Roxas).
Il frammento di questa lettera porta alla memoria un altro tragico 11 settembre, una giornata tremenda in cui si è compiuto un’assurdità ed una grande ingiustizia nei confronti di un intero popolo, quello cileno. Tutti quelli che avevano messo nelle mani di Allende, col loro voto, il destino del paese, furono poi crudelmente perseguitati, uccisi e messi in fuga. Al potere fu messo il sanguinario Pinochet, un generale dell’esercito che si autonominò, sicuro dell’appoggio statunitense. http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Pinochet
A suo tempo Nixon e Kissinger spiegarono al mondo, con una spettacolarità dimostrativa della violenza, che cosa sarebbe capitato ad un paese, appartenente all’occidente, se avesse votato a sinistra.
Caddero le illusioni di chi credeva nella pace e nel superamento della guerra fredda.
Per il modo con cui avvennero quelle scelte, così terribilmente violente, dimostrarono anche che l’Italia (paese dell’occidente) era un paese a sovranità limitata e che mai sarebbe stato possibile per il nostro Pci governarla (Berlinguer lo scrisse a chiare lettere su “Rinascita” http://cronologia.leonardo.it/storia/a1973z.htm) con il 51% dei voti di un’allora possibile vittoria elettorale.
Tante cose sono accadute da allora che non sarebbero accadute senza quella follia. Ricordarsene è importante almeno quanto è importante ricordare la tragedia delle Torri Gemelle.
Va ricordato anche che in quegli anni, i due presidente Allende e Pertini, erano il simbolo di un socialismo democratico e riformista, esempio per le future generazioni, che tuttavia i tragici fatti cileni e la debolezza della politica italiana hanno fortemente indebolito.