Magazine Diario personale

L -12

Da Icalamari @frperinelli

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Che farne?

L -12

Il boia nazista ormai centenario

È morto a ridosso dell’Anniversario.

Non c’è requie per la salma

La memoria non si calma

Senza pentimento* non cala il sipario.

*) Per la religione ebraica, quella della legge del taglione per intendersi,

Esiste il concetto di Teshuva’, tradotto forse in maniera limitativa con ritorno. Quando si commette un errore, una volta presa coscienza dello sbaglio, si inizia il percorso della Teshuva’ pentendosi per cio’ che si e’ commesso. Se il pentimento e’ sincero, ovvero se nella medesima occasione il comportamento e’ diverso, dopo aver chiesto scusa per un massimo di 3 volte a colui verso il quale si e’ fatto torto, il processo e’ completo ma non si esaurisce. La Teshuva’ assume quindi le caratteristiche di una condizione esistenziale non necessariamente connessa ad un atto specifico.
La forza della Teshuva’ e’ tale che puo’ riportare la situazione a come era prima che si commettesse l’errore.

Io non credo al destino. Le coincidenze sono fatti che seguono la logica del caso, so bene che a noi tutti conviene trovare un disegno unendo da uno a infinito i puntini fatti di polvere caduta sul tavolo durante la preparazione della Moka. E che ciascuno è libero di definire la lunghezza della serie, di dare numeri a piacere e trarre le proprie convenienti conclusioni. Ma che, nonostante questo, gli esseri umani hanno concordato sul disegno delle costellazioni, al punto da sostituirle agli Dei detronizzati dal monoteismo e ancora oggi tanti leggono il giornale partendo dall’oroscopo, così come sperperano i loro miseri averi nelle scommesse di Stato, nascondendosi di sapere che non c’è sistema che tenga: la statistica non vale quanto un buon amico che lavora ai Monopoli.

No, non ci credo nel destino. Allora perché non riesco a liberarmi dell’idea che siano sempre i peggiori ad andarsene per ultimi?


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