Giochi proibiti
(una concatenazione)
Riescono meglio agli extraeuropei: Nobuyoshi Araki
(Alla mercé della moderata fiducia di Barney Panofski)
I
C’era un certo vecchio popolo italiano
Che da tempo non regnava più sovrano.
Con la testa già nel cappio
Domandava anche a Predappio:
“Ci daresti un altro a porgerci una mano?”
II
Mentre un giovane elettore dell’Italia
Pensò di mandare tutto gambe all’aria:
“Una scossa imprevidente
Fungerebbe come niente”.
Mise in piedi un collettivo d’arte varia.
III
Nella terra dei Teutoni era una bionda
Che di bund-age era esperta, era una bomba.
Strinse il cappio un po’ al vecchietto,
Prese in giro il giovinetto
Ma rischiò di perdere la trebisonda.
IV
Troppi giri? L’FMI rifece i conti,
Angela ammise: Non tornavano ben tondi.
“Suvvia che sarà mai stato
Se ti ho quasi soffocato”.
Ma in segreto tremò forte per i fondi.
V
Il momento è dello Spread che schizza in alto,
Con i tassi sopra i Buoni fa un gran salto.
E le piazze preoccupate
Fan falò di miliardate:
“Questo è il prezzo delle italiche bravate!”
VI
Monti, anche se oggi delegittimato,
Va dai Premier e dai Capi dello stato.
Lì spergiura: “è tutto a posto!”
Loro stringono sull’osso.
Dell’Europa è sempre l’uomo più fidato.
VII
L’italiano, come al solito guascone,
Sfoga la sua libertà di espressione:
“Benché il voto è un gran casotto
Risorgiamo dopo il botto!”
O è un eroe oppure è solo un gran coglione.
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Ai posteri…