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L’Abattiggì – Notizie del cazzo, raccontate anche peggio

Creato il 06 dicembre 2015 da Abattoir

Vecchioni tira le orecchie ai siciliani: “Sicilia isola di Merda”.

Queste le parole al vetriolo pronunciate dal cantautore milanese durante un incontro presso la facoltà di Ingegneria di Palermo.

I cittadini offesi hanno  reagito violentemente alle parole di Vecchioni. Da più zone sono volati insulti, maledizioni e “avi a gghicccari sangu ru cuori” come se non ci fosse un domani. Alcuni volevano metterlo sotto con i SUV ma sono rimasti bloccati da macchine in doppia fila che hanno impedito che il massacro avesse luogo. Altri cittadini, in preda a una rabbia mai vista, hanno tentato di rubare un tram e metterlo sotto con quello ma, ahimé,  una macchina parcheggiata sui binari ha impedito, anche questa volta, che la vendetta si abbattesse sul povero Vecchioni. Altre forme di protesta contro il malcapitato professore/cantautore hanno visto come protagonista la munnizza: si è arrivato al lancio dei sacchetti putrescenti col risultato che dieci dei lanciatori scelti sono stati ricoverati per intossicazione da esalazione di munnizza risalente nientepopodimeno che all’agosto del 2013.

Nulla però ha fermato lo scatenato e per niente sparuto gruppo di altri cittadini che hanno pensato bene di lanciare caschi al passaggio del cantautore milanese: se ne hanno accucchiati cinque dobbiamo pure ringraziare la Santuzza.

Tutto si è quindi risolto in un nulla di fatto, Vecchioni è stato messo su un aereo e fatto partire di corsa.
Se a Palermo tutto funzionasse, adesso parleremmo di lui al passato, potete scommetterci.

Preside di Rozzano impedisce il “Tu scendi dalle stelle”. Calo delle vendite dei cd di Natale.

Come ogni anno, puntuale come lo sfincione per la Madonna, qualcuno si sveglia e decide che da qualche parte in Italia il presepe a scuola SI DEVE FARE. Se invece, un cristiano (persona, in gergo siciliano) si alza e decide che ‘sto presepe non lo vuole fare, si ritroverà Salvini con la felpa della Basilicata che se ne va in giro a cantare “Tu scendi dai Pandistelle, Oreo del cielo…” con un presepe dei cinesi in mano e con un seguito di uomini di Neanderthal che in coro ruttano “IL NATALE NON SI TOCCA, ZIO PORCO!” (sostituire ZIO con Dio).

Se poi lo stesso povero Cristo (a che ci siamo), in una lettera piena di dignità, smentisce le accuse e sostiene di aver solo impedito che due mamme con isteria conclamata e in pausa da xanax facessero irruzione durante la ricreazione per costringere dei poveri studenti (che già hanno il pensiero di come asciugarsi il culo visto che carta igienica non ne hanno) a rompersi gli zebedei cantando nenie natalizie risalenti al 1500 a.C., c’è da fare una riflessione seria sul perché ancora festeggiamo ‘sto cazz’ e Natale e soprattutto sul perché la scuola a Natale debba diventare la succursale di una Diocesi, con crocefissi, presepi e preti che dicono messa.

Ma il treno della Bufala è già partito e nessuno può interrompere la sua traversata dello STIVALE, a maggior ragione se c’è la D’Urso che con le mani sulle zinne urla: “Ma il Tu scendi dalle stelle lo canterete o no!?” che già verrebbe voglia di invocare il demonio.

Altro che spirito natalizio.

Melegatti, fa più buoni i salumi (?)

La Melegatti, che lavora dall’Immacolata a Santo Stefano, cambia faccia: via quel blu indaco, quel doratino antipatico, basta, via, vecchio. Avanti il nuovo che avanza… vai col nero e con la facciaDiMinchia di quella patatona di Valerio Scanu che sta al pandoro come io sto a far l’amore in tutti i luoghi e in tutti laghi (preferisco casa mia, tiè!).

Ma a parte l’ilarità suscitata dall’associazione “faccia di Scanu che sniffa polvere di stelle e prodotto prettamente natalizio” che può non piacere (tant’è anche Scanu ha bisogno di portare il panuzzo a casa), quello che davvero gli italiani non mandano giù è che nessuno sa cosa ci sia dentro ‘sto “scatolo”: un pandoro o un cd di scanu che canta in loop “in tutti i luoghi e in tutti i laghi”? Non si capisce mica, eh.

Io, nel dubbio, compro un pandoro Bauli.


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