L'abbattimento degli idoli

Creato il 01 ottobre 2011 da Lollo

LA DISTRUZIONE DEGLI IDOLI

Oggi andrò a distruggere alcuni miti, alcuni idoli che potete aver ormai digerito e assimilato.Ma siccome io sono solito bruciare le zucchine con cui cerco di condire una pasta, devo per forza dire la mia e se posso critico molto meglio.Milano è una città difficile, è una città in cui tutto cambia troppo in fretta per stare a passo con i tempi. Una sera vai in un locale, passi una serata splendida e la settimana dopo scopri che è chiuso perché si spacciava cocaina, facevano i peep show e il proprietario era una narcotrafficante. Ogni volta che mi allontano da Milano succede qualcosa al suo substrato mondano e così quando torno devo rimettermi in linea con gli ultimi gossip altrimenti vengo deliberatamente escluso dai discorsi per i successivi quattro mesi.Se poi c’è di mezzo una stagione intera ed una sessione delle sfilate donna allora il mio destino è segnato. “NON SEI PROPRIO DEI NOSTRI, CIOE’”.Io, ogni tanto mi cimento nella scrittura creativa sulla moda ottenendo pessimi risultati, ma osservo molto e pur non essendo mai stato invitato ad una sfilata più o meno so capire cosa succede in quei giorni in cui tutti impazziscono e tutti si vestono come mai nella loro vita.

Orribilmente di Gucci vestita.

L’anno scorso abitavo in Francia. L’anno scorso torno e non si parlava che di una certa tizia. ANNA DELLO RUSSO. La googlo subito e subito provo un certo fastidioso prurito all’alluce. Nel mio linguaggio significa: antipatia.
Ok, si veste bene. Ok, a volte è eccessiva e mi piace il fatto che si distingua dalla massa. Ma che ruolo ha? Scrive? Qualcuno ha mai letto un suo interessantissimo articolo su Vogue riguardo al riflesso che la moda ha nella vita delle donne di tutto il mondo? Si vede solo nelle foto. Tutti ormai vanno alle sfilate per stare fuori dalle sfilate, farsi fotografare da qualche blogger, sfoggiare un imbarazzante borsa color puffo e dire “Io c’ero, avevo anche studiato la posa e avevo pure il broncio”. TOP. Commenteranno gli altri wannabe.Non parlo della categoria blogger perché ormai stanno occupando le prime file e per quelli che sgomitano si trovano anche posti nelle ultime, nelle retrovie in cui al massimo si sbiascica qualche commento “Quest’anno và il color petrolio, niente panico, corriamo da H&M e spargiamo la notizia”. Quello stesso pomeriggio, milioni di tweet e milioni di post sullo stesso argomento.Alcune hanno talento, hanno stile e non si discute sul loro privilegio ottenuto a colpi di borsette e pantaloni a campana. Ne conosco alcune e sono simpatiche, divertenti, oltre che sempre perfettamente vestite. Mai un capello fuori posto, nessun dramma sociopatico traspare dai loro outfit, è invidiabile il loro modo di apparire in ogni foto.
Un’altra figura che mi rende misantropo e che mi infastidisce facendomi prudere l’ascella si chiama Olivia Palermo. A parte che sembra il nome di una borsa finta, di un modello di sciarpa per l’inverno, di quelle brutte e infeltrite, e poi che ha di così speciale?Pare sia una “socialitè” dove questo aggettivo dovrebbe indicare una persona che nella vita non fa nulla oltre che a decidere come vestirsi per camminare tutto il giorno in città e farsi fotografare in attesa che dei giornali come “Cosmopolitan” o “Cioè” le pubblichino nella sezione moda.Moda? Scelta discutibile.Certo, si vestono molto bene, sono donne bellissime ma quello che infastidisce è l’imposizione dei mass media. Quante persone si vestono cento volte meglio? Quante persone non hanno tutto il giorno per fare shopping e riescono ad essere anche originali ravanando dentro ai mercatini dell’usato nel cestone “tutto un euro”? L’abbattimento degli idoli è spesso un’arma a doppio taglio, si può criticare e si può apparire anche invidiosi perché non si fa parte di quel mondo luccicante.E per uno che non viene invitato manco alla “Sagra della porchetta” l’invidia è normale. 

Tutti saltellano così in giro per il mondo.



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