A come arancione. Il colore della mia valigia, fedele compagna che mi segue (quasi) ovunque dal 2007, quando ho fatto il mio primo viaggio “da sola”: una vacanza studio in Inghilterra.
B come bagaglio. Il bagaglio di aspettative, di emozioni, di sorprese che ogni viaggio porta con sè.
C come condivisione. Non credo riuscirei a fare un viaggio da sola. Lo so, si incontrano molte persone lungo la strada, ma non è come avere un vero amico al tuo fianco, non per me almeno. Ma mai dire mai.
D come dormire. Ovvero quello che non riesco a fare prima di un viaggio. Non c’è paura, non c’è ansia, solo un’incredibile esaltazione, il conto alla rovescia mi tiene sveglia.
E come estate. La stagione nella quale ho viaggiato di più in assoluto. Insomma, si sa, ferie e vacanze scolastiche ormai scandiscono la maggior parte delle vite.
F come fotografie. Quelle degli altri, quelle dei viaggi che non ho (ancora) fatto, ma che riescono a farmi sognare anche attraverso lo schermo di un computer.
Arancione, il colore della mia valigia.
G come genitori. Da qualcuno devo pur aver preso e anche se non abbiamo proprio gli stessi gusti in termini di viaggi, credo di dover a loro il famoso “prurito sotto la pianta dei piedi”.
H come “ho fame”. Capita spesso, lo ammetto, e a volte non è nemmeno vera fame, ma un Paese si scopre anche attraverso i suoi piatti, no?
I come “improvvisatrice pianificata“. Mi definisco così, un misto di improvvisazione e pianificazione, in dosi variabili a seconda del viaggio.
L come Lonely Planet. La mia prima vera guida di viaggio, mi ha aiutato tantissimo durante il mio viaggio a New York e la sua inconfondibile grafica è ormai una sorta di porto sicuro.
M come Martinaway. Devo moltissimo a questo blog, mi ha fatto conoscere tantissime persone splendide ed interessanti, altrettanti posti nuovi da scoprire.
Martinaway.
N come New York. Lo so, sono prevedibile, ma non inserire questa splendida città sarebbe stato mentire a me stessa e anche a voi. New York è quel luogo che mi ha sempre chiamata e il viaggio più bello della mia vita (fino ad ora).
O come Oderzo. La mia città natale, quella in cui, alla fine, torno sempre. Ogni viaggio parte sempre da lì, è il mio porto, quello dal quale voglio andarmene e quello in quale voglio tornare dopo un lungo viaggio.
P come passi. Preferisco farmi dieci minuti di camminata che due in auto e questo accade anche quando sono in viaggio e devo esplorare una città. Un passo dopo l’altro si arriva ovunque.
Q come quando…? Quando si parte, quando si arriva, quando farò il prossimo viaggio? Ogni incognita si basa sul tempo.
R come Reflex. La mia memoria non mi aiuta, quindi ecco che in mio soccorso arriva la mia macchina fotografica. Catturare i momenti più belli permette al viaggio di non morire mai.
New York, 2014.
S come Scozia. Il primo vero viaggio on the road con mamma e papà. Avevo un anno e mezzo e credo sia stato l’inizio di tutto.
T come tornare. Sono una di quelle persone a cui piace cambiare, difficilmente torno in un luogo che ho già visitato, ma se lo faccio è per due motivi: dargli una seconda possibilità o perché è entrato nel mio cuore.
U come umore. Cambia spesso e dipende dal tempo (ahimè), ma di sicuro è buono quando si tratta di partire.
V come Verona. La città che mi ha “adottata” e il viaggio che vivo ogni giorno. Non mi serve prendere un aereo per scoprire cose splendide: mi basta uscire di casa.
Z come zaino. Il sogno nel cassetto: un viaggio zaino in spalla. Prima o poi.
Un viaggio zaino in spalla.
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INFO
Non so da chi è partita quest’idea così carina di un alfabeto dei viaggi, sta di fatto che c’è, quindi perché non partecipare? Qual è il vostro ABC? ;)
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