Magazine Cultura

L’Abc del self publishing – Parte 1

Creato il 12 ottobre 2011 da Antonino1986

L’Abc del self publishing – Parte 1

Self Publishing e Print o Book on Demand sono termini che ricorrono sempre più spesso, soprattutto nel web, ma che generano spesso confusione e fraintendimenti.

Con questo articolo Ebook Mania intende stabilire alcuni punti fermi per tutti coloro che, autori o lettori, desiderino saperne di più e magari sperimentarli.

Nei prossimi numeri di Ebook Mania continueremo il nostro viaggio nel mondo del Self Publishing affrontando ulteriori aspetti di questo fenomeno, ovvero i grandi successi editoriali americani degli autori indipendenti, l’importanza del marketing editoriale, il ruolo fondamentale dei lettori e delle loro recensioni, l’utilizzo delle licenze Creative Commons, il rapporto tra autopubblicazione ed ebook, la mappatura degli editori di Self Publishing/Book on Demand in Italia.

Self Publishing, autopubblicazione, Print on Demand, Book on Demand, stampa su richiesta, editoria personale, autori indipendenti sono tutti termini utilizzati per indicare le diverse sfumature di un fenomeno sempre più diffuso: quello degli autori che scelgono di pubblicare il proprio libro al di fuori del circuito delle case editrici tradizionali.

Mentre negli U.S.A. tale prassi è ormai considerata del tutto normale, in Italia viene ancora guardata da molti con sospetto. Il pensiero ricorrente è infatti questo: “Se nessun editore di fama ha accettato il tuo manoscritto, scegliendo di investire lavoro e capitali sullo sviluppo del tuo talento, allora sei uno scrittore mediocre, che non merita di essere letto”.

Giusto? Sbagliato? Opinabile?

Ognuno è ovviamente libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune, ma sarebbe un po’ come affermare che tutti i libri pubblicati da un editore blasonato sono capolavori o hanno comunque meritato il dispendio di carta su cui sono stati stampati, nonché il tempo e il denaro spesi dai loro lettori. Eppure a tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di comprare un libro e poi di chiederci “Ma chi me l’ha fatto fare? E questo sarebbe l’autore decantato da tutti?”. Di fronte alla banalità sconcertante di una storia o all’imbarazzante zoppicare di una trama restiamo spiazzati perché il libro è stato pubblicato dalla casa editrice x, che sicuramente compie solo scelte azzeccate. Poi ci viene in mente la fiaba di Andersen, I vestiti nuovi dell’imperatore, dove il sovrano sfila nudo nella convinzione di sfoggiare i suoi nuovi, meravigliosi abiti e nessuno ha il coraggio di ammettere che non riesce a vedere lo splendore di quelle vesti, ma soltanto la decadenza di un uomo vanesio.

C’è poi un’ulteriore considerazione da fare.

Il libro che è stato respinto da un numero impressionante di case editrici era stato davvero valutato seriamente, con competenza e senza pregiudizi di sorta verso un autore sconosciuto e non introdotto dell’ambiente?

Lungi dal voler mettere in dubbio la serietà delle nostre case editrici, portiamo come esempio emblematico la storia di Harry Potter, successo editoriale planetario: J.K. Rowling ricevette una decina di rifiuti da parte di editori prestigiosi prima che Bloomsbury accettasse di pubblicare il primo capitolo di quella che sarebbe diventata una saga leggendaria.

Del resto la storia delle letteratura è piena di “bocciature” illustri: Virginia Woolf respinse l’Ulisse di James Joyce ed Elio Vittorini rifiutò – anche se alcuni studiosi lo negano – il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Continua a pagina 56 della rivista ebook mania, clicca qui e scaricala gratuitamente


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :