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L'abolizione del voto segreto

Creato il 14 gennaio 2013 da Lucas
Stasera, dopo uno smunto Blob da parcondicio, ho messo il tg di Mentana e l'ho sentito leggere un sondaggio in cui si dice che il Pd avrebbe perso un quasi 3% di consensi rispetto a un mesetto fa.
Ho cambiato canale e ho messo France 2 per vedere un po' di bombardamenti. Non perché soffra del calo del Pd, ma perché patisco il rialzo del pattume Pdl-Lega. Non capisco, ma mi adeguo, cerco di compensare questa indecenza come posso, mi arrangio, non ho i talenti, né la forza di emigrare, la bile voglio riservarmela per incazzature più nobili, staremo a vedere. Intanto, riprendo la  suggestione di un post del  ritrovato amico blogger Valerio Mele che, in un post post-strutturalista, scrive:
ma che è questa faccenda del “voto segreto“? o del segreto in generale (secrezione oscena del corpo elettorale o di qualche organo di stato, nella metafora organicistica delle istituzioni)… che ritroviamo anche nei “servizi segreti” o nel “segreto di stato”? Perché questo doppio movimento del rappresentato e del suo segreto, questo misterioso ed esoterico sdoppiamento del codice? Perché si dovrebbe essere obbligati ad avere un’identità se poi al momento decisivo dell’esercizio della “sovranità popolare” si compie un’azione anonima come il voto? E non è perché altrimenti ognuno potrebbe votare un numero indefinito di volte (cosa che comunque registrerebbe un’intensità e un’ostinazione oltre che alla mera conta dei capi di bestiame - “ognuno conta uno”)… è chiaro che vi è qualcosa di osceno nel voto o nei suddetti servizi, dal momento che son cose che vengono nascoste. Una sorta di illegittimità legalizzata… un po’ come darsi a rapporti sessuali orgiastici restando nell’alveo rassicurante del matrimonio.
E penso che, per quel che valga, abolire il voto segreto, imporre il voto palese al cittadino elettore sarebbe una gran bella cosa, perché io voglio vedere la faccia di chi mette una croce su Berlusconi, Bossi e candidati al seguito, compreso Calderoli; vorrei vederli in faccia, così per regolarmi, per sapere con chi ho a che fare, magari perché si stabiliscano differenze e responsabilità (ripeto: nel disvalore della sovranità popolare). In fondo siamo una democrazia matura. Che vergogna c'è a mostrare a tutti per chi si vota (o non vota)? Ecco il punto. Nessuno poi dovrà dare giustificazioni a nessuno, è solo per mettere in scena, realmente, la democrazia; mentre, come fa giustamente notare sopra Valerio, il voto segreto toglie dalla scena il popolo, lo deresponsabilizza dell'accaduto - e se Berlusconi e Tremonti, e Bossi e Calderoli sono stati i maggiori statisti dell'ultima generazione, l'ultima generazione abbia da prendersi - e per intero - tutta la sua responsabilità.

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