
Una delle scene finali di "L'abominevole Dr. Phibes" è quella in cui il nostro
eroe costringe la sua ultima vittima, un luminare della medicina, ad operare il proprio figlio per estrarre dal corpo del ragazzo una piccola chiave, che servirà a liberare lo stesso da una trappola a tempo, prima che dell'acido solforico gli venga versato addosso. Vi ricorda qualcosa? Pensateci bene... parole come
Enigmista, Saw, vi dicono niente? Oltre ad essere uno dei film dell'orrore più celebri degli anni settanta, "L'abominevole dr. Phibes" è un altro di quei film che hanno segnato la mia infanzia. Si potrebbe anche dire, a suo onore, che è in un certo senso l'antesignano di quel particolare genere di film horror che va tanto di moda ultimamente: il torture porn, tanto per intenderci quel genere di pellicole alla Saw, Hostel e
A Serbjan film: film in cui la fantasia degli sceneggiatori è più impegnata ad escogitare nuove tecniche di tortura con il quale smembrare lo sfigato di turno che ad articolare una storia che riesca ad essere avvincente e con un minimo di senso logico... ma non fraintendetemi: a mio avviso "L'abominevole dottor Phibes" è un capolavoro di genere e il primo Saw, nonché il primo
Hostel, mi sono piaciuti tantissimo: è solo che per fare dei sequel che siano degni di quel nome bisogna chiamarsi perlomeno Wes Craven...

ma torniamo sull'argomento di questo post, e cioè le gesta del folle Phibes, superbamente interpretato dall'attore più grande di tutti i tempi:
Vincent Price. Che la vendetta per un torto subito (la morte della moglie in sala operatoria) potesse essere effettuata con così tanta varietà di mezzi (ognuno degli omicidi è ispirato ad una delle piaghe d'Egitto) era una cosa che al tempo solleticò le mie fantasie oltre ogni limite. E lo fa ancora adesso! D'altronde, a chi non piacerebbe fare altrettanto? Voglio dire: chi di voi non ha mai immaginato di far fuori il capo-ufficio rompipalle facendolo divorare dalle cavallette?