PEZ – Angelo Pezzolla – Accidia
L’accida, la tivù e il telecomando eccitato
Ogni tanto, così, vuoi perché sei stanco, vuoi perché non hai voglia di fare un cazzo, dici, vabbèh, mi guardo la tivù, magari un film, anche vecchio va bene. E così cominci con la masturbazione del telecomando. Si perché, gira e rigira non trovi un cazzo di film e il telecomando tanto lo sfreghi nella ricerca spasmodica che si eccita. Da nero diventa rosso. Ecco.
Allora, vediamo un po’, proviamo con un programma scientifico? No eh, niente, un cazzo di niente. Porco demonio! Insomma, di quello che vorresti vedere per rilassarti, nulla. Ti resta lo sport ma trovi solo calcio, vecchie partite e commenti fuori di testa. Il parlarsi addosso. No! Dopo lo schifo da vomito che il calcio ha saputo produrre negli ultimi vent’anni, dici, non basta la politica mo pure il calcio!? E riprendi a girare. E il telecomando sempre più rosso.
Ti rimane uno di quei noiosissimi programmi d’attualità. Che poi in tivù sembra che l’unica attualità rimasta sia la politica.
Vabbèh, ti capita, che ne so’, Porta a Porta. Sai che noia! E il fatto di sorbirsi il viscido Vespa, no, non mi va proprio giù. Ballarò? Nemmeno. Gridano come i matti, si sovrappongono, non ti fanno capire nulla se non quanto sia facile stabilire chi fa più vergogna, fatto salvo Maurizio Crozza, s’intende. Appena 5 minuti chiari, in cui si capisce qualcosa. E cambio. E il telecomando…
Ieri ad esempio mi capita “piazzapulita”. No, non ce la faccio proprio. Non è possibile. Dopo tutta la merda che circola in politica, dalle Alpi a Lampedusa, dopo er Batman Fiorito, dopo il “Celeste” Formigoni, starsene a sentire ipocriti tromboni della fatta di Tremonti e vecchi merletti – i principali fautori del fallimento economico e della decadenza morale italiana – no, non si può!
Un’ultima sfregata al telecomando, sperando che possa assurgere a lampada di Aladino. E invece il telecomando, ad un tratto, comincia ad eiaculare… e se non stai attento è capace di sputarti in faccia. Merita un po’ di relax anche lui. Che stress questa tivù, non si può nemmeno godere di pochi minuti di accidia. “Che noia che barba, che barba che noia”.