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L'acqua che arriva dallo spazio

Creato il 07 maggio 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

L'acqua è arrivata ed arriva dallo spazio, consegnata alla Terra da asteroidi e comete ( tranne quella di Rosetta! N.d.R.) e probabilmente la stessa cosa sarà accaduta, sta accadendo o accadrà in altri sistemi planetari.

Un nuovo studio, condotto dalla University of Warwic e pubblicato sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, prova che l'acqua, contenuta in grandi quantità in alcune rocce spaziali ed elemento fondamentale per consentire lo sviluppo della vita, può essere stata distribuita su altri corpi celesti con lo stesso meccanismo avvenuto sulla Terra.

Il Dr Roberto Raddi dell'Astronomy and Astrophysics Group presso l'University of Warwick, ha commentato: "La nostra ricerca suggerisce che, invece di essere elementi esclusivi, asteroidi ricchi di acqua simili a quelli trovati nel nostro Sistema Solare, sembrano essere frequenti anche altrove. Di conseguenza molti pianeti potrebbero avere un contenuto in volume d'acqua paragonabile a quello della Terra".
"Si ritiene che la Terra fosse inizialmente asciutta ma la nostra ricerca sostiene con forza l'idea che gli oceani che abbiamo oggi si siano formati a seguito di impatti con comete ricche di acqua o asteroidi".

Dalle osservazioni ottenute con il William Herschel Telescope nelle Isole Canarie, gli astronomi dell'Università di Warwick hanno rilevato una grande quantità di idrogeno e ossigeno nell'atmosfera di una nana bianca, nota come SDSS J1242+5226. Tale elementi proverebbero che un asteroide ricco di acqua deve aver impattato contro la stella in quel sistema planetario, rilasciando l'acqua in esso contenuta. I ricercatori hanno stimato che il corpo poteva avere le dimensioni di Cerere (circa 900 km di diametro), il pianeta nano ora visitato dalla sonda della NASA Dawn.

"La quantità di acqua trovata in SDSS J1242+5226 è pari al 30-35% degli oceani sulla Terra", ha spiegato il Dr. Raddi.

Il co-autore, professor Boris Gänsicke, sempre dell'University of Warwick, ha aggiunto: "L'ossigeno, che è un elemento relativamente pesante, affonderà con il tempo e quindi, terminati gli sconvolgimenti legati all'evento, non sarà più visibile".
"Al contrario, l'idrogeno è un elemento più leggero e perciò rimarrà sempre galleggiate vicino alla superficie della nana bianca dove potrà continuare ad essere rilevato. Ci sono molte nane bianche che contengono grandi quantità di idrogeno nelle loro atmosfere e il nuovo studio suggerisce che questa potrebbe essere la prova che gli asteroidi ricchi di acqua o le comete sono comuni attorno a stelle diverse dal Sole".

Likely detection of water-rich asteroid debris in a metal-polluted white dwarf [abstract]

The cool white dwarf SDSS J124231.07+522626.6 exhibits photospheric absorption lines of eight distinct heavy elements in medium resolution optical spectra, notably including oxygen. The Teff = 13  000 K atmosphere is helium-dominated, but the convection zone contains significant amounts of hydrogen and oxygen. The four most common rock-forming elements (O, Mg, Si, and Fe) account for almost all the accreted mass, totalling at least 1.2 × 1024 g, similar to the mass of Ceres. The time-averaged accretion rate is 2 × 1010 g s−1, one of the highest rates inferred among all known metal-polluted white dwarfs. We note a large oxygen excess, with respect to the most common metal oxides, suggesting that the white dwarf accreted planetary debris with a water content of ≈38 per cent by mass. This star, together with GD 61, GD 16, and GD 362, form a small group of outliers from the known population of evolved planetary systems accreting predominantly dry, rocky debris. This result strengthens the hypothesis that, integrated over the cooling ages of white dwarfs, accretion of water-rich debris from disrupted planetesimals may significantly contribute to the build-up of trace hydrogen observed in a large fraction of helium-dominated white dwarf atmospheres.

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