L'acqua del Piave tra Mito e Leggenda

Da Galadriel

Si narra che: L'acqua del Piave, molti anni fa, non passava dove oggi passa e non girava neanche per la direzione in cui si gira oggi giorno.

In tempi lontani, L'acqua del Piave scorreva verso Serravalle, ad oggi conosciuta come Vittorio Veneto, costeggiando la Montagna di Santa Augusta sulla cui cima si eleva il bel Santuario che tutti sanno e dove, nel giorno della festa che celebra la Santa, le donne dei paesi della diaspora vanno in processione.[...]
Questo fiume, che possiede tanta acqua, divenne sempre più maestoso al punto da pensare di prendere il passaggio alla montagna, levigandola con le sue acque. Un giorno in cui si sentiva più indispettito, si voltò verso l'alto ed iniziò a parlare a gran voce alla montagna dicendo:

"Augusta, Augusta, vieni giù da quella ...
"Gusta, Gusta, vien do da quela sosca!"
e la Santa rispose:
"Piave, Piave, fatti in là,
sennò ti tiro io li fiato."
"Pià, Pià, fate in là
Se no te tire mì el fià"

E così fu che la Santa ha buttato giù da sopra il monte detto Pinè, la Piave, che per ordine di Santa Augusta, dovette cambiare direzione a causa della sua grande superbia.
Infatti dove prima c'era il Piave adesso c'è il Lago di S. Croce, dove di notte si narra che appaiano brutte presenze e i pesci che sono come sembianti a dei cristiani alias figure umane.

Di quel grande lago non se ne mai trovato il fondale così come nel lago Morto, che è cresciuto improvvisamente, che ha l'acqua turchina e non vi regna pesce alcuno. Dicono che quest'acqua, da sotto alla montagna, abbia corrispondenza con quella del Piave attraverso un canale. Le donne che vanno a Santa Augusta, dicono dietro la via dell'altare si ritrova un piccolo pertugio dentro il quale si infila la testa e se vi si appoggia sopra l'orecchio, si sente un mormorio simile al bruisio delle api ed è il mormorio che, ancora adesso, continua a fare il Piave arrabbiato.


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