La capacità gioviana di vedere, di guardare lontano, discende dai palazzi del potere nelle case della gente, che apre gli occhi, guarda in alto, proprio là dove c’è Plutone in Capricorno, e vede tutta la miseria umana e la corruzione di chi detiene le leve del potere.
Il Cancro non è un segno guerriero, non ama lo scontro diretto né le sottigliezze della diplomazia; quando si sente ferito, si rinchiude in se stesso, fa quadrato e cerca di resistere.
Il sogno di Giove in Cancro sarebbe quello di consolidare le radici, espandendosi dal basso e dall’interno. Sarebbe anche disposto a sacrificarsi pur di nutrire l’emozione di veder crescere qualcosa di nuovo. Vorrebbe avanzare a piccoli cerchi concentrici, uno dopo l’altro, come crescono i tronchi degli alberi, circondando di corteccia la parte più tenera e sensibile.
Ma sono tempi duri per i troppo buoni. Messa alle strette, l’acqua del Cancro, dinamizzata da Giove, esonda da ogni dove. Esondano i fiumi, si allagano le pianure, franano costoni di montagna, tracimano le emozioni. L’acqua ha un modo tutto suo di far crollare i palazzi…