L’Afghanistan e la Camera vuota tra ipocrisia e menefreghismo.

Creato il 12 giugno 2013 da Basil7

Così come accaduto nel caso del dibattito sulla Convenzione di Istanbul, è assolutamente vergognoso che stamani la Camera fosse deserta durante la relazione del ministro Mauro sulla morte del capitano La Rosa, soprattutto per due motivi. In primo luogo, per una questione di rispetto nei confronti di un caduto: non si può declamare che la missione in Afghanistan debba essere interrotta principalmente per evitare ulteriori morti e poi disertare un’informativa così importante. Secondariamente, è il Parlamento ad autorizzare le missioni di guerra, pertanto anche coloro che, come i rappresentanti del M5S, “odiano la guerra” (quasi tutti gli altri la amassero indiscriminatamente) dovrebbero essere consapevoli che il dibattito in aula è fondamentale per riportare eventualmente a casa il contingente italiano dall’Afghanistan. Il problema è che abbondano gli ipocriti e i falsi moralisti: per qualcuno (senza generalizzare) essere pacifista è la scusa per odiare le Forze armate, le quali, volenti o nolenti, sono inevitabili tanto nella vita di uno Stato democratico, quanto nelle Relazioni Internazionali. Il mondo, purtroppo, è così: non è eliminando gli eserciti che si elimina la guerra. Perché una struttura militare fedele alla Repubblica e costituzionale (art. 52: “L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”) è un manipolo pericoloso da contrastare, mentre uno squadrone di attivisti NO TAV che tirano molotov sui lavoratori è esempio di resistenza civile, quindi autorizzata all’uso della violenza? Un’ultima nota: la presidente Boldrini deve prendere una posizione, perché il ricorso alla giustificazione per commissioni è un po’ debole.

Beniamino Franceschini



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