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L’AGCOM fa paura a chi ha la coscienza sporca!

Creato il 28 luglio 2011 da Valericcione @valericcione

Ho la fastidiosa abitudine di andare a leggere i contenuti inerenti alle campagne informative(?) lanciate sul web e ancora una volta dopo la “legge bavaglio” o la questione acqua, voglio puntualizzare quello che credo sia più giusto secondo i miei canoni comportamentali e sociali. Una sorta di opinione etica espressa soggettivamente, criticamente e soprattutto LIBERAMENTE attraverso il web!

Intanto come prima cosa credo sia doveroso cercare il testo del regolamento e LEGGERLO, poi con la dovuta calma ragionare un attimo senza seguire gli impulsi di urlare al lupo al lupo (come andrebbe fatto in tanti altri casi) e confrontare l’oggetto in questione con le propria etica morale.

Social come Twitter, Facebok, tutto il web, un clamoroso tam tam che sta creando allarmismo parlando di terrorismo multimediale sull’ultima mossa dell’ AGCOM in merito al comunicato sul diritto d’autore e tutti quanti subito pronti urlano allo scandalo…..Addirittura si parla di libertà di internet e di arroganza!La libertà è esprimere i propri pensieri( come sto facendo io) e non appropriarsi dei materiali altrui.

Partendo dal presupposto che sono per il Free Sharing e credo che il bello del web sia la condivisione di contenuti, non possiamo ignorare la spinosa questione della legalità nella fruizione dei contenuti da parte di chi se ne frega e decide di scaricare un qualcosa che viene normalmente commercializzato. Siamo sullo stesso piano di un furto.

Entrare al Blockbuster e pretendere di uscire dal negozio senza pagare il DVD non si fa. Basterebbe andare in biblioteca o in cineteca e noleggiare un dvd per la visione privata, questo si.

Vorrei vedere se voi foste gli scrittori o i registi, i produttori, attori o semplici comparse che avete lavorato per un lavoro  e quotidianamente subiste un furto sul vostro lavoro.

Non credo sia giusto urlare allo scandalo per questo regolamento, mi sembra abbastanza sensato e non dice niente di nuovo se non cercare di regolamentare il web. Non è detto che una cosa regolamentata non sia libera.

Di fatto il regolamento dell’AGCOM cerca di contrastare la pirateria dei download illegali e i siti che ospitano tali contenuti, come criticare tale concetto? A meno che non siate dell’idea che non esista la proprietà, non esistono diritti d’autore, ne il diritto di rivendicare i propri contenuti.

Intanto l’AGCOM non è il governo (a proposito di informazione) e la regolamentazione che permetterebbe all’Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright dai siti internet senza alcun controllo giudiziario è un bene se il controllo giudiziario dev’essere lento, inefficiente e burocratico come lo è da 40 anni a questa parte. Sarebbe una spesa esagerata e inoltre si chiede di sovvenzionare il modo dello spettacolo e quale modo migliore che fare pagare la fruizione dei contenuti?!

NO ALL’ASSISTENZIALISMO, SI ALLA PROMOZIONE.

Ma forse ci fa più comodo dire che i tentacoli mirano alla libertà di internet  piuttosto che smettere di scaricare i film e tornare ad acquistarli o noleggiarli. Magari è la volta buona che riprendiamo in mano un buon libro formato mattoncino che non dura solo una sera ma che ci accompagna per un pò di tempo facendoci riflettere di più e sussurrandoci che si stava meglio quando si stava peggio.

Buon download a tutti, in fondo alla pagina per i più arditi c’è il tanto temuto PDF scaccia download!

L’AGCOM fa paura a chi ha la coscienza sporca!

Diritto d’autore: approvato schema di regolamento, 60
giorni per la consultazione
 Nessuna inibizione dell’accesso ai siti Internet
 Misure per la promozione legale e a costi ridotti dei contenuti
digitali
 Possibile ricorso al giudice in ogni fase della procedura
 Siti esteri: prima il richiamo, poi segnalazione alla
magistratura
 Calabrò: “Eliminate ambiguità e possibili criticità, ora
confronto a tutto campo”
Il Consiglio dell’’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, presieduto da
Corrado Calabrò, nella sua riunione odierna, ha approvato a larghissima
maggioranza (7 voti a favore, un astenuto e uno contrario) uno “schema di
regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di
comunicazione elettronica”. Il provvedimento sarà sottoposto a
consultazione pubblica, della durata di 60 giorni dalla sua pubblicazione
nella Gazzetta ufficiale, con l’obiettivo di acquisire tutte le proposte e le
osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un’occasione
aggiuntiva di confronto puntuale sul testo.
Lo schema di regolamento è stato infatti rielaborato a seguito della
consultazione pubblica sui “lineamenti di provvedimento” che ha visto la
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partecipazione di 55 soggetti in rappresentanza, a vario titolo, delle
diverse comunità e gruppi di interesse.
Il presidente Calabrò ha dichiarato: “Abbiamo messo a punto un testo
attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità e
possibili criticità, fugando così qualsiasi dubbio sulla proporzionalità e sui
limiti dei provvedimenti dell’Autorità e sul rapporto tra l’intervento
amministrativo e i preminenti poteri dell’Autorità giudiziaria. L’articolato
verrà ora sottoposto a una nuova consultazione pubblica che prevede un
ampio termine per far pervenire osservazioni e suggerimenti. E’ nostra
intenzione stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e
a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo,
della cultura e del lavoro. In questo spirito ho anche dato
la mia disponibilità a un’audizione presso le competenti Commissioni
parlamentari sullo schema di regolamento qualora il Parlamento lo ritenga
opportuno”.
Lo schema del provvedimento si divide in due parti.
La prima è relativa alle misure da sviluppare per favorire l’offerta legale e
la promozione effettiva dell’accesso ai contenuti da parte degli utenti, per il
raggiungimento dei seguenti obiettivi:
 promozione dell’offerta legale tramite l’individuazione di misure di
sostegno allo sviluppo dei contenuti digitali e delle soluzioni
idonee alla riduzione delle barriere normative;
 elaborazione di codici di condotta dei gestori dei siti e dei fornitori
di servizi di media audiovisivi e radiofonici;
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 promozione di accordi tra produttori e distributori per la riduzione
delle finestre di distribuzione, e la messa a disposizione di
contenuti con modalità di acquisto semplificate e a costi
contenuti;
 promozione di accordi tra operatori volti a semplificare la filiera di
distribuzione dei contenuti digitali relativi alle nuove modalità di
sfruttamento favorendo l’accesso ai contenuti premium;
 individuazione di criteri e procedure per l’adozione di accordi
collettivi di licenza;
 realizzazione di campagne di educazione alla legalità nella
fruizione dei contenuti;
 osservatorio per monitorare i miglioramenti della qualità e le
riduzioni dei prezzi dell’offerta legale di contenuti digitali;
Tali obiettivi saranno perseguiti anche attraverso l’istituzione presso
l’Autorità di un Tavolo tecnico al quale saranno invitati a partecipare tutte
le categorie interessate e le associazioni di consumatori e utenti.
La seconda parte dello schema di regolamento contiene una serie di
misure a tutela del diritto d’autore e si articola in due fasi: una relativa al
procedimento dinanzi al gestore del sito, la seconda al procedimento
dinanzi all’Autorità.
 Nella prima fase, se riconosce che i diritti del contenuto oggetto di
segnalazione sono effettivamente riconducibili al segnalante, il gestore
del sito può rimuoverlo lui stesso entro 4 giorni, accogliendo la
richiesta rivoltagli (notice and take down).
 Nella seconda fase, qualora l’esito della procedura di notice and take
down non risulti soddisfacente per una delle parti, questa potrà
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rivolgersi all’Autorità, la quale, a seguito di un trasparente
contraddittorio della durata di 10 giorni, potrà impartire nei successivi
20 giorni (prorogabili di altri 15) un ordine di rimozione selettiva dei
contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di
quale delle richieste rivoltegli risulti fondata.
 La procedura dinanzi all’Autorità è alternativa e non sostitutiva della
via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti.
Inoltre, come tutti i provvedimenti dell’Agcom, anche le decisioni in
materia di diritto d’autore potranno essere impugnati dinanzi al TAR del
Lazio.
 La procedura non riguarda (sulla base del principio del fair use):
o i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro;
o l’esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o
discussione;
o l’uso didattico e scientifico;
o la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto
rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione
commerciale di questa.
 La procedura non prevede alcuna misura di inibizione dell’accesso
a siti internet ed è presidiata dalle seguenti garanzie:
 non si rivolge all’utente finale, né interviene sulle applicazioni
peer-to-peer;
 non limita la libertà di espressione e di informazione, ma assicura
piena garanzia dei diritti di cronaca, commenti, e discussione o di
diffusione a fini didattici e scientifici, nonché ogni uso non lesivo
del normale sfruttamento dei contenuti;
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 non lede alcuna garanzia di contraddittorio tra le parti coinvolte,
prevedendo in tal senso tempi adeguati nell’interesse di tutte le
parti coinvolte;
 inoltre, differentemente da quanto avviene nella maggior parte
dei Paesi europei, in caso di upload, l’upoloader riceverà l’avviso
di notifica e potrà avviare la procedura di contro notifica.
Nel caso dei siti esteri, qualora, in esito all’attività istruttoria, l’Agcom
richieda la rimozione dei contenuti destinati al pubblico italiano in
violazione delle norme sul diritto d’autore e il sito non ottemperi alla
richiesta, il caso verrà segnalato alla magistratura per i provvedimenti di
competenza.
Roma, 6 luglio 2011

Diritto-dautore-agcom


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