Con il Decreto di Luglio l'Agcom potrà senza troppe difficoltà chiudere siti che possono ledere il copyright.
Immaginate una notizia di Cronaca, Letta su un quotidiano e postata sul proprio sito web . Potrebbero esserci gli estremi per la sospensione del proprio sito.
Si Tratta infatti di un decreto molto pericoloso per la lbertà di pensiero e di Stampa. Con Internet tutti possono dire la propia idea, e le difficoltà per "controllare" questa idea, da parte dello Stato, sono difficilissime, a meno che non si decida di chiudere i siti web, come è accaduto nel Maghreb, o in Cina.
Ridurre il numero di siti porterebbe ad un più facile controllo del pensiero. Giàà si vive il tracollo della Tv. Un oligopolio fallito a scapito della qualità del servizio televisivo e informativo, l'unica risorsa sembra essere le Rete, ma chissà ancora per quanto.
Le iniziative sulla rete sono numerose. VI proponiamo il sito http://sitononraggiungibile.e-policy.it/ Per scrivere ai Parlamentari qualche parolina sul prossimo decreto:
Immaginate che un giorno intere sezioni della vostra biblioteca vengano rese inaccessibili. Non vi verrà mai detto quali specifici libri, e per quale ragione sono stati rimossi, ma troverete solo un cartello che vi informa che qualcuno, da qualche parte, per qualche ragione, ha segnalato che i libri di quella sezione violano i diritti di qualcun’altro. Immaginate che anche dagli scaffali accessibili della biblioteca qualcuno rimuova costantemente libri senza che voi o gli altri altri utenti della biblioteca, possiate sapere quali volumi sono stati rimossi, e senza che vi sia data la possibilità di valutare se la rimozione di tali libri viola alcuni dei vostri diritti fondamentali.
Un altro sito che si occupa del problema è http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?twi . Le parole sono rivolte direttamente ai membri dell'Agcom:
Cari membri dell'Autorità per le comunicazioni,
Vi chiediamo di astenervi dall'adottare la nuova regolamentazione numero 668 2010 che vi darebbe il potere di rimuovere contenuti da siti internet italiani e di chiudere i siti stranieri, se sospettati di violare il copyright. Nessuna decisione che sopprime la libertà della rete e i nostri diritti fondamentali di accedere alle informazioni può essere presa senza la decisione di un giudice.
Vi chiediamo di rimettere la questione al Parlamento, come prevede la nostra Costituzione.
Crazy Ideas e il suo Staff, si uniscono a questo urlo di Libertà di pensiero, di parola, di informazione.