Magazine Società
In Italia, tra le varie cose, abbiamo il più alto tasso di imprenditorialità, ma in compenso metà delle nostre aziende non riescono a superare il quinto anno di attività. Cos'è l'agenda Monti? Al di là di come la si voglia chiamare, chiunque intenda governare a partire dal 2013 dovrà inevitabilmente pensare alla crescita, al superamento della crisi economica eccetera eccetera. E ci sta che ognuno lo faccia secondo il proprio credo, la propria storia eccetera eccetera. Però sarebbe opportuno, allo stesso modo, che non siano le ideologie – mi si passi il termine – a dettare l'agenda, ché non è più tempo, questo, per le ideologie (con l'Europa che decide e comanda, pensare altrimenti è utopia). Al momento non riesco a scorgere un futuro tanto diverso dal presente, ma il problema, ciononostante, non è l'agenda “oltre” Monti contenuta nella Carta d'intenti del centrosinistra. L'errore, semmai, è avere così concesso l'esclusiva dell'agenda Monti ad altri. E considerando l'ipotesi che una sorta di partito Monti, da solo, può valere il 20%, se a Berlusconi riuscisse la “mandrakata” di riunire sotto l'egida dell'agenda che porta il nome dell'attuale premier tutti i moderati d'Italia (chi so', 'sti moderati, è un'altra questione da chiarire), allora per Pd, Sel e Psi il gioco potrebbe farsi particolarmente duro. Anche perché non si capisce quell'allusione, contenuta sempre nella Carta d'intenti, ad eventuali alleanze con il centro liberale. A sentire Vendola, non è Casini a rappresentare l'area di riferimento. E allora chi? Montezemolo? Giannino? A urne chiuse, (im)possibile? Vai a sapere.
Potrebbero interessarti anche :