
E' una delle ville più belle, se non la più bella, del Rinascimento romano. Capolavoro di Baldassarre Peruzzi, conserva al suo interno ambienti magnifici con affreschi di Raffaello e dei suoi allievi. Come la splendida Loggia di Amore e Psiche, completamente affrescata, che dà sui giardini. O come il meraviglioso Trionfo di Galatea, uno dei capolavori più alti del maestro di Urbino. Ebbene queste sono le condizioni in cui versa la nostra villa. O meglio, le mura perimetrali della villa, dal lato che dà sul Lungotevere. Questo è quello che si vede passando di lì, questo è quello che fotografano i turisti. In qualunque paese, non voglio neanche fare distinzioni tra "civile" o "incivile", in qualunque paese al mondo una scena agghiacciante come questa scatenerebbe una protesta di piazza di gente esasperata coi forconi in mano. Qui a Roma tutto tace. Nessuno dice niente. A questo punto, di fronte a questo assordante silenzio l'unica cosa da fare è cominciare a scrivere ai giornali stranieri e all'UNESCO, chiedendo che Roma venga radiata dalla lista dei beni patrimonio dell'Umanità. Forse una minaccia di questo tipo da parte dell'UNESCO potrà smuovere qualcosa, e mettere finalmente alla sbarra, uno per uno, questi barbari devastatori, e fargli pagare fino all'ultimo centesimo per ripulire fino all'ultimo centimetro. Ci è andata vicina Napoli a farsi buttare fuori, può riuscirci Roma. Mi chiedo come sia possibile che telegiornali e programmi di approfondimento continuino a definire "artisti" questa mandria di Unni con la bomboletta in mano. E parlando di artisti veri, di intellettuali, di storici dell'arte, mi chiedo come sia possibile che a Roma nessuno di loro dica niente, che nessuno organizzi una protesta, una manifestazione contro questa carneficina della civiltà.
