Magazine Cultura

L’agricoltura del Salento, il paesaggio e la tutela dell’ambiente

Creato il 21 febbraio 2011 da Cultura Salentina

di Antonio Bruno

© Gianfranco Budano

Salento: degrado delle campagne (foto Gianfranco Budano)

La tutela del paesaggio e dell’ambiente, la valorizzazione dei prodotti tipici e la sinergia fra agricoltura e turismo sono settori vitali per l’economia del Salento; settori ricchi di opportunità e di sviluppo. L’agricoltura partecipa all’offerta di ospitalità con l’agriturismo e sostiene la tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale.

 

Stanno distruggendo il territorio del Salento leccese

Assistiamo a una costante sottrazione di suolo all’agricoltura che oltre ad essere un limite alla potenzialità produttiva del settore primario espone il territorio distratto dalla destinazione agricola a modificazioni urbanistiche che negano la tutela del paesaggio e la tutela dell’ambiente, bruciando ogni anno preziose risorse utili allo sviluppo del turismo nelle zone rurali.

Nel Salento leccese a rischio la genuinità e la qualità molte produzioni agricole tradizionali

E’ allarmante la rapidità con cui si contaminano con nuove costruzioni preziosi paesaggi e ambienti naturali , frutto del lavoro di secoli, in nome di necessità contingenti, come le entrate assicurate ai bilanci comunali dalle licenze di edificazione a dall’ICI. Anche le misure di emergenza rese necessarie dalla assenza di una ordinata programmazione, come nel caso dello smaltimento dei rifiuti, mettono a rischio la genuinità e la qualità molte produzioni agricole tradizionali, talvolta già riconosciute a denominazione d’origine protetta, che hanno fin qui validamente contribuito a caratterizzare l’offerta enogastronomica italiana.

Il Salento leccese ha più impianti fotovoltaici della Cina

Il Salento è letteralmente coperto da sproporzionati impianti fotovoltaici, in nome di un primato italiano, infatti sul Quotidiano di Lecce del 15 febbraio 2011, vi è riportato un dato enorme a livello mondiale: in campo internazionale il Salento leccese batte addirittura la Cina per potenza degli impianti installati. Infatti nel Salento leccese sono stati installati 235 MegaWatt contro i 160 dell’itera Cina. Questo è il fenomeno della diffusione selvaggia di impianti energetici, soprattutto eolici e fotovoltaici. Sono stati ubicati una miriade di impianti che hanno compromesso non solo il paesaggio agricolo, ma anche gli equilibri naturali come suolo, fauna e microclima, che sono alla base di una agricoltura di qualità.

Italia Nostra ha bloccato l’impianto di 45 ettari di pannelli a Scorrano, Botrugno e Sanarica,

Italia Nostra ha portato in tribunale per mancanza di VIA (valutazione di impatto ambientale) una delle ormai tante fattorie di impianti fotovoltaici che sostituiranno tra breve in tutto il Salento leccese i campi di grano e gli uliveti. Al TAR della Puglia Italia Nostra ha ottenuto ragione contro la società SCHUCO International Italia e i comuni di Scorrano, Botrugno, Sanarica, che a fianco di una masseria tipica del Salento vorrebbero installare una centrale fotovoltaica che si estenderebbe su una superficie di 45 ettari (450.000 mq) per una potenza di 16 Mega Watt.

La dichiarazione di Ruggero Martines Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia

Ruggero Martines, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia ha dichiarato: “Gli interventi di impianti fotovoltaici in Puglia, se da una lato producono energie rinnovabili, stanno producendo un grave danno a un bene che rinnovabile non è: il paesaggio”. Fra 20 anni chi potrà demolire queste istallazioni e come potranno essere smaltiti i materiali inquinanti? Intanto gli agricoltori impoveriti vendono e affittano anche i terreni più pregiati e l’agricoltura sparisce.

Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili

Siccome era necessario stabilire una più stretta sinergia fra le politiche di sviluppo dell’agricoltura e del turismo, riaffermando con forza il ruolo dello Stato nella tutela del paesaggio e della tutela dell’ambiente, che sono risorse di interesse nazionale, sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 18 settembre 2010 le Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

In Puglia tutto on line

La regione Puglia, partendo dalle Linee guida nazionali ha individuato le aree non idonee all’installazione degli impianti, in attesa del decreto che assegnerà alle Regioni la quota minima di produzione di energia da fonti rinnovabili. La novità principale è rappresentata dal fatto che il tutto sarà completamente informatizzato. È stato infatti studiato un sistema che comprende il procedimento amministrativo e i dati di carattere territoriale, attraverso due portali, quello dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione e il SIT, il Sistema Informativo Territoriale, che contiene mappe e informazioni di carattere territoriale accessibili anche da chi intende proporre l’installazione di un impianto. Tutta la documentazione prevista sarà quindi generata dal Sistema Puglia per quanto attiene la parte amministrativa e dal Sit per quella cartografica, tutto in formato digitale e via posta elettronica certificata.

Cosa fare del Paesaggio agrario del Salento?

Preso atto della frammentazione del Paesaggio Agrario si tratta di stabilire come produrre e cosa bisogna fare per produrre, lavorare, confezionare e vendere prodotti agricoli in piccola o piccolissima scala.

Sinteticamente la situazione media del possessore di Paesaggio rurale salentino è rappresentata da una proprietà di circa 8000 metri quadrati di terreno. Su questa superficie potrebbero essere presenti 65 alberi di olivo, 11 filari di vite, una bella radura da dedicare a orto, 25 alberi da frutta, una piccola produzione di miele ( 4-5 arnie), un po’ di piante micorrizate con tartufo e la coltivazione di funghi.

Questa estensione di terreno è troppo piccola per inquadrare l’attività come Impresa Agricola ecco perché deve essere spiegata a chiare lettere la maniera legale per poter vendere i prodotti di questa azienda. La questione potrebbe riguardare soprattutto il vino; infatti in questa realtà si potrebbe avviare una produzione di stile biodinamico Triple AAA per una produzione di 1000 bottiglie. In tal caso volendo imbottigliare il vino, etichettare le bottiglie per poi venderle si deve avere ben chiaro come ciò possa essere fatto. Stessa cosa per l’olio, il miele, i funghi e i tartufi.

Valorizzazione dei prodotti agricoli attraverso la Cooperazione

E’ di fondamentale importanza, ai fini del raggiungimento degli obiettivi della valorizzazione dei prodotti agricoli la componente di “servizio” legato alla produzione e vendita di tali prodotti e servizi, inteso soprattutto come rapporto con gli utenti, i clienti e i fornitori in termini di disponibilità programmata di prodotti, di sistemi di tracciabilità delle materie prime, di gestione di reclami e comunicazioni con l’utente finale, di monitoraggio della soddisfazione e della qualità percepita. Tale servizio dovrebbe essere fatto attraverso l’Associazione tra i piccoli proprietari anche sotto forma cooperativa e l’azione di tale struttura dovrebbe riguardare processi di valorizzazione dei prodotti tipici e di promozione del territorio per avere un risultato trasversale dell’attivazione di sistemi di concertazione tra le istituzioni nazionali e locali, le associazioni di produttori, le ONG, le agenzie di sviluppo locale e i produttori del territorio. Inoltre valorizzando e promuovendo i prodotti tradizionali di pregio si favorirebbe lo sviluppo di forme di turismo responsabile nelle aree rurali.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :