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L’aiuto della Chiesa alla popolazione giapponese

Creato il 08 aprile 2011 da Malvino

 

L’Osservatore Romano di domani ci spiega in cosa consista L’aiuto della Chiesa alla popolazione giapponese, che è l’altisonante titolo dell’articolo. Tutto come sempre, niente di nuovo. La Santa Sede, che anche stavolta di suo non caccia un euro, destina i proventi di una colletta, che verrà effettuata durante la messa in Cena Domini che Benedetto XVI celebrerà il Giovedì Santo”, alle “vittime del terremoto e del maremoto nella regione dell’Honshu orientale”, cioè al titolare di quella diocesi, il quale userà la somma “per aiutare persone in difficoltà, per riparare le chiese, per ricostruire le case”. In pratica, come sempre, l’aiuto della Chiesa alla popolazione giapponese consisterà nel raccogliere denaro fra i fedeli laici all’altro capo del mondo per far fronte alle urgenze della lontana diocesi giapponese, intesa come succursale della Santa Sede in Estremo Oriente, e infatti il vescovo di Sendai ringrazia a nome dei “cattolici del Giappone”, ai quali andrà quanto non servirà a costruire chiese nuove e case destinate al clero senzatetto.

L’aiuto non è al Giappone, ma alla chiesa cattolica giapponese. Non viene dalla Santa Sede, se non come frutto della colletta che ha organizzato. Non arriverà in Giappone prima del 21 aprile, e dunque non risponderà alle prime necessità, che sono quelle più drammatiche, ma alle seconde e alle terze. Volontari cattolici spaleranno fango, come probabilmente faranno pure i volontari non cattolici, ma lo faranno da cattolici, coordinati dal vescovo, e dunque il merito andrà alla diocesi. L’articolo è illuminante, ma il titolo non va bene. Sarebbe stato più corretto dire Anche in Giappone, la Chiesa è sempre uguale a se stessa.


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