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L’albergo sulla costa

Da Rimmel

Nella stanza d’un alberghetto

insieme ad un gruppo di ragazzini

appena diplomati

mi sentii perso

due settimane intere

avrei dovuto passare

insieme alla loro baldoria

la mattina a lezione

e di notte in camera

già di giorno erano irrequieti

irresponsabili e chiassosi

come avrei fatto a dormire?

Avevamo un buono

per mangiare in una trattoria

appena uscirono

dopo aver allagato il bagno

chiesi alla padrona della baracca

una stanza tutta per me

dove potessi chiudermi di notte

e dormire in santa pace

non c’entravo nulla io

con quei rapaci!

Mi venne incontro

mi diede le chiavi

di una stanzetta a pianterreno

col letto matrimoniale

e un televisore che prendeva

solo quattro canali

le chiavi di quella vecchia

le lasciai ad uno dei ragazzi

che trovai a brindare in trattoria

seppi trovare una scusa

che fu accettata senza discutere

del resto ero anch’io

per loro una specie di intruso

lungo la salita

pregustai la vittoria

e la notte di sonno

di cui avrei goduto …

da solo finalmente!

Sentii appena il chiasso

che fecero quando rientrarono

le risate nel corridoio

e le porte sbattute senza ritegno

l’indomani mi svegliai

prima degli altri

per farmi la barba

in comune era il bagno

trovai il lavabo

pieno di vomito rappreso

uscii di corsa

e feci rapporto

ma la signora

era già disperata per conto suo

i teppisti ne avevano combinate

di tutti i colori quella notte

fui felice

di respirare aria pura

e di sbattermi dietro

il portone della pensione

avrei trovato la soluzione

anche alla questione del bagno

era solo questione di idee

feci colazione in un bar

vicino alla sede del corso

da solo mi gustai un cappuccino

con due brioches

quando arrivò la banda

io ero già fuori

a godermi il tepore

di una giornata

che sarebbe stata splendida

se non fosse stato per loro


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