Un albero ormai vecchio e malato, cosciente che il proprio tronco non reggerà ancora a lungo, che presto gli uomini interverrano a tagliarlo, decide che altro può fare oltre a ciò che gentilmente ha fatto per gli uomini durante la propria esistenza. Lo si può immaginare mentre abbassa leggermente i suoi rami per la gravità delle parole che sta per liberare. La sua voce è greve perché l’albero ha paura che i tarli che lo consumano possano intaccare anche i suoi ricordi; e anche perché la storia che vuol raccontare è greve. La storia di Anne, Anne Frank, vissuta per due anni, nascosta agli occhi delle SS assieme alla sua famiglia, in una soffitta di Amsterdam, al numero 263 di Canal de l’Empereur.
Ai ricordi dell’ippocastano si alternano stralci del diario di Anne, le parole della ragazza s’incuneano nel cuore, così come farebbero nella corteccia più coriacea, e scorrono via via fino alla tragica fine della ragazza nel campo di concentramento di Auschwitz. L’albero muta stagione dopo stagione e regala ad Anne una parvenza di normalità; per mezzo delle foglie verdi e brillanti, dei fiori, Anne può sentire la primavera e immaginare di tornare in strada, libera di passeggiare, di giocare, di sentire l’aria fresca accarezzarle il volto. “Con la forza dei miei germogli, io le infondevo fiducia. Non dubitò mai che tutto sarebbe di nuovo fiorito attorno a lei”.
Ce ne fossero di più, di germogli simili a questo splendido libro, sugli scaffali delle librerie!
Titolo: L’albero di Anne
Autore: Cohen-Janca Irène; Quarello Maurizio (illustrazioni di)
Editore: Orecchio acerbo
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 11,50 euro
Pagine: 36 pp., ill.