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L’albero di cachi

Da Giardinofiorito

L’albero di cachi

Le finestre di casa inquadrano l’albero di cachi, pianta elegante,  utile e generosa  in ogni stagione. Impariamo dal Giappone, dove il caco o kaki è considerato l’albero delle sette virtù: la lunga vita, perchè vive cinquant’anni e più e non ha bisogno di cure nè di antiparassitari, la grande ombra, che ci regala in estate, sollievo e rifugio al sole impietoso, la mancanza di nidi tra i rami; la mancanza di tarli, la possibilità di giocare con le foglie indurite dal gelo, le foglie da cui si ricava un bel fuoco, ancora le sue foglie che concimano la terra. Aggiungo l’ottava: l’abbondanza di frutti , tanti da regalarne a parenti e amici.

E’ in autunno che la pianta dà il meglio di sè imponendosi allo sguardo: le sue foglie si tingono di colori incredibili nelle sfumature del rosso, verde, giallo e arancione. Ma basta un giorno di vento per ritrovarlo completamente spoglio,  e sugli eleganti rami nudi, come lanterne cinesi, ecco mostrare i bei pomi tondi e arancioni.

Più tardi sarà bellissimo con i suoi frutti  incappucciati dalla neve. I cachi non raccolti rimangono sui rami fino ad inverno inoltrato e sono cibo prezioso e prelibato per gli uccellini. In questi giorni molto freddi i  merli  ne fanno grandi  scorpacciate.

Proveniente dalla Cina e dal Giappone, la sua comparsa in Italia risale al 1870 ed il primo albero di cachi fu piantato nei giardini di Boboli a Firenze. Giuseppe Verdi fu tra i primi ad assaggiare ed apprezzare i suoi frutti. Anche Katherine Mansfield, che li scoprì nel 1920 sulla Riviera ligure,  ne fu conquistata e ne inviò a una sua amica in Inghilterra consigliandole di mangiarli dopo avervi spremuto un limone. Un consiglio da non seguire assolutamente!
In Giappone questo frutto viene utilizzato per la produzione di vino a bassa gradazione alcolica e il suo succo e’ usato come chiarificante nella preparazione del sake’. Ed è anche utilizzato un metodo particolare di conservazione invernale dei cachi,  i cachi Haciya: i frutti vengono raccolti immaturi e dopo privazione della buccia, vengono appesi tramite il peduncolo a dei bastoni posti su cavalletti, in pieno sole o in appropriati locali riscaldati. Il cachi durante la stagionatura acquista una forma allungata e muta il colore diventando scuro, mentre si ricopre di uno strato di zucchero cristallizzato acquistando una grande somiglianza con i fichi secchi.

leggi…   cachi appesi e massaggiati -   L’orto di Michelle

L’albero di cachi

L’albero di cachi

 

 

L’albero di cachi

 

 

Albero di pace

L’albero del cachi è il simbolo della mutevolezza e del perpetuarsi della vita ed è considerato “l’albero della pace“. Nel devastante bombardamento di Nagasaki del 1945, sopravvissero soltanto alcuni alberi di questo frutto.
Nel 1994 un “medico degli alberi”, il Dott. Masayuki Ebinuma, cominciò a ricavare delle piantine da uno degli alberi rimasti indenni, per poi donarle ai bambini, dando così il via al progetto “Kaki Tree Jr”.  L’intento di questa iniziativa era di trasmettere loro un messaggio di pace, e far sì che il terribile episodio del bombardamento atomico non venisse mai dimenticato.
Nel 1996 l’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima venne a conoscenza di questo progetto e decise di promuoverlo a livello artistico. Nel 1999, alla Biennale di Venezia, propose ai bambini di tutti i paesi del mondo di adottare una piccola pianta come simbolo di pace e di fratellanza.
Viene formato un gruppo senza fini di lucro, il Comitato Esecutivo del Progetto dell’ Albero di Cachi  ‘Rinascita del Tempo’, che inizia le sue attività per incoraggiare i bambini in tutto il mondo ad incontrare ed allevare i ‘figli dell’ albero di cachi bombardato’ .
L’orto della Bredapartecipa al progetto leggi qui
 

Ogni scuola che disponga di un giardino potrebbe coinvolgere i bambini e partecipare all’iniziativa!

 
L’albero di cachi
Diospyros kaki:  http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/kaki.htm


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