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L’albero sacro

Da Foscasensi @foscasensi

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Alla fine di un sentiero inabitato  il Vecchio Albero stava, ultimo sugli Altri ormai in pezzi. Ai suoi piedi non crescevano primule bionde, le ghiande arrossate ancora non si erano rotte nell’umido dei muschi e delle foglie. E non avevano generato germogli o le tenere carni dei tronchi. Niente, il Vecchio Albero stava. C’era  il suo legno e la sua statura incerta e un vuoto che non era una bocca e spiriti d’orbite che non erano occhi. Erano probabilmente un altro discorso, forse un movimento nel tempo, forse un motivo sacro. Erano una cosa che ancora non si poteva spiegare.


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