Come potete vedere qui è durato un giorno.
Ma voglio intervenire ancora sul concetto di bruttezza.
In effetti il bello ed il brutto sono categorie soggettive. Tralasciando che non piaceva a quasi il 70% dei romani, voglio chiarire cosa ieri mi ha fatto imbufalire.
1) il fatto che Alemanno non l’avesse nemmeno visto. Insomma sei il sindaco e non ti preoccupi di partecipare alla definizione dell’immagine della tua città dopo avere pagato a questa ditta 800 mila euro di appalto. Questa è bruttezza. Direi anche sciatteria.
2) il fatto che quell’albero si aggiunge agli angioletti azzurri che salivano l’anno scorso il Campidoglio.
3) al fatto che a Roma non c’è alcuna regia delle luci di Natale ed ognuno fa come gli pare anche in centro (o se c’è non si percepisce)
Qualcuno mi ha detto: è solo un albero di Natale. Io dico: che quell’albero è il simbolo della sciatteria di questa amministrazione, dell’abbandono in cui versa Roma. Una capitale europea come la nostra ha diritto ad avere un turismo di qualità diversa, migliore. Meno torpedoni, più giovani che girano a piedi. Meno pellegrini tutto compreso, più viaggiatori veri, curiosi, anche dell’aspetto religioso della città. Quella non è ricchezza diffusa. La ricchezza dei viaggi organizzati è concentrata in poche mani. E sappiamo anche quali.
Per portare la vera ricchezza diffusa, Roma deve fare un salto di qualità nella sua offerta culturale, nella sua immagine, nella sua pulizia, nella sua sicurezza.
Insomma Roma deve smettere di farsi saccheggiare anche moralmente e deve tornare ad avere una guida vera.
Ecco quell’albero è il simbolo che tutto questo #Alemmano non lo sta facendo.