Nel tardo pomeriggio del prossimo mercoledì è convocato un Consiglio comunale straordinario con all'odg il fallimento della cooperativa Di Vittorio. Come prevedibile, sulla Gazzetta di Parma nessun approfondimento, nulla di nulla. Al contrario, su una vicenda che danneggia non solo i soci della cooperativa ma rischia di danneggiare tutti i fidentini, molto qui si è scritto. Rimangono da definire le responsabilità.
No, non mi riferisco al capro espiatorio già bello e pronto per essere sacrificato, no no, mi riferisco al fatto che chi ha avuto le mani in pasta nella Di Vittorio, cioè il gruppo dirigente del prima PCI e poi, saltellando tra querce, ulivi e margherite, oggi del PD, quasi tutti i dirigenti del partito, assessori e sindaci compresi, quasi tutti, Massari compreso, sono entrati nel consiglio di amministrazione della Cooperativa Di Vittorio e, vedrete, sta già succedendo, quel che è rimasto di quel gruppo dirigente, è il primo a disegnare un bel vestitino del colpevole sul capro espiatorio... e, sospiro di sollievo, tana liberi tutti.
Il comico, o il tragico, dell'intera vicenda è che questi impuniti continueranno a restare impuniti, tentando pure di farci la morale... prendendosi pure i meriti del fatto che proprietari inquilini non rischiano di perdere la casa... in quanto, Massari o non Massari, così prevede la legge,
E’ un fatto: Massari, oggi sindaco, fu amministratore della giunta comunale presieduta dall’allora sindaco Giuseppe Cerri, ricoprendo la carica di assessore comunale dal 2005 per oltre quattro anni, sino alle dimissioni del sindaco Cerri avvenute nel febbraio dell’anno 2009.
E’ un fatto: Andrea Massari si è dimesso, dal Consiglio di Amministrazione (CdA) della cooperativa Di Vittorio, solo nel 2006. mentre si doveva dimettere quando è stato nominato assessore.
Il comune di Fidenza nei confronti del fallimento Di Vittorio è parte lesa, ma eventuali iniziative del sindaco Massari a tutela dell’amministrazione comunale e della sua cittadinanza potrebbero potenzialmente essere attivate contro sé stesso nella sua precedente carica di amministratore della cooperativa Di Vittorio; in ogni caso, comunque, sarebbero accompagnate dal sospetto, ineliminabile, di un conflitto d’interessi anche solo potenziale – ma sufficiente ed idoneo - che potrebbero pregiudicare gli interessi dell’ente, in quanto il sindaco, approfittando dell’attuale carica, potrebbe influenzare, in qualche modo, la volontà dell’amministrazione di cui fa parte, pro domo sua, con riferimento alla sua carica di ex amministratore della Cooperativa Di Vittorio, oppure, per perseguire potenzialmente interessi “correlati” di finanziatori e/o soci della cooperativa Di Vittorio, anche in questo caso, in conflitto con il perseguimento e la tutela dell’interesse pubblico generale dell’ente comunale.
Capisco, sembra più semplice non accettare la realtà, piegarla ai propri desideri, piuttosto che accettarla per quello che è ma, lo dico chiaro chiaro: il sindaco non può votare nulla sul caso Di Vittorio per quanto sopra spiegato.
Quindi, Massari dovrebbe perlomeno astenersi da qualsiasi voto e/o decisione che riguarda la Di Vittorio per non incorrere, dabòn, in un potenziale conflitto di interessi.
(cp)
http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane