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L’altra – intervista col regista Riccardo Milanesi

Creato il 03 gennaio 2011 da Soloparolesparse

Come sapete ho seguito con una certa attenzione L’altra, la prima serie italiana pensata e realizzata per essere vissuta su Facebook.
Il progetto aveva dei buoni spunti di partenza ma quello che ha stupito è stata la partecipazione massiccia degli utenti, non tanto come numero assoluto (alla fine gli iscritti alla pagina di Martina Dego dove tutto si è svolto sono stati meno di 2.500) quanto per la partecipazione ed il coinvolgimento degli utenti stessi, davvero sorprendente.
E siccome la forza della rete (e dei social a maggior ragione) è proprio questa, impossibile negare che l’operazione sia stata un successo.

Ideatore e regista della serie è Riccardo Milanesi, che si è prestato molto gentilmente a rispondere ad alcune mie domande.
Tutti gli altri dati tecnici li trovate sul sito ufficiale, mentre in fondo al post trovate il video con i credits.

L’altra – intervista col regista Riccardo Milanesi

Riccardo Milanesi è l’ideatore ed il regista della serie. Come è nata l’idea di realizzare una serie che si svolgesse completamente su Facebook?

L’idea iniziale è stata quella di fare semplicemente una serie per il web. Poi però ho pensato che Facebook sarebbe stato un canale di distribuzione più immediato e capillare.
A quel punto non avrebbe avuto senso per me semplicemente postare degli episodi sul social network senza far diventare i suoi meccanismi parte integrante della storia. Da lì l’idea di una ragazza chiusa da qualche parte costretta a postare video da una webcam.

Sappiamo che avete dovuto prendere decisioni in corso d’opera. La partecipazione dei fan della pagina era auspicata ma forse ha superato le attese. Qual’era la storia prevista, cosa è cambiato rispetto all’originale?

La partecipazione ha decisamente superato le attese, soprattutto una partecipazione così attiva. Il progetto è stato pensato come serie e doveva avere quasi una fruizione, come dire, televisiva, strutturata. Con in più ovviamente un’interazione tra gli utenti e Martina. Ma già dal primo giorno la partecipazione così entusiasta della gente ne ha cambiato completamente la struttura. È cambiata la “programmazione” di alcuni video, è cambiato nella storia il rapporto tra Martina, l’Altra e i disegni, è nato il personaggio di Anitram (che non avrebbe dovuto parlare) e addirittura c’è stato uno scontro tra gli amici di Facebook di Martina e Anitram che ha visto prevalere i primi grazie a un disegno fatto da loro e che davvero era quasi identico a quello che noi avevamo già fatto per il finale. E quindi è cambiato tutto, una cosa per me imprevista e entusiasmante.

Sempre a questo proposito ho visto che avete dovuto cancellare alcuni interventi che avrebbero rovinato lo svolgersi della narrazione. L’impressione però è che nel gran numero di commenti la cosa non abbia avuto grosse ripercussioni.

No infatti, qualche piccolo problema da parte di chi non aveva capito che si trattava di una serie, ma niente di più.

E passiamo alla protagonista. Chi è Ilaria Silvestri?

Ilaria è una studentessa di Milano e una brava attrice che è entrata con entusiamo (e con un po’ di paura) nel ruolo di Martina. L’ho scelta dopo un piccolo casting perché mi è sembrata subito la persona giusta.

Un ruolo importante hanno anche i disegni di Giulia Barbieri

I disegni hanno avuto un ruolo importantissimo direi. Anche se la cosa divertente è che all’inizio non pensavo di far postare a Martina nessun disegno, a parte l’ultimo, quello che davvero gli utenti più attivi hanno indovinato. Giulia è la disegnatrice della Peter Pedro, è molto molto brava e sta già preparando una serie illustrata su Martina.

E gli altri? Da quante persone era composto il gruppo di lavoro e soprattutto come avete organizzato la gestione in tempo reale della pagina.

La troupe (parlo delle riprese) era composta da una decina di persone (le vedete tutte sui titoli di coda sul sito ufficiale).
Per quanto riguarda poi i giorni della “messa in onda” la mia volontà è stata quella di provare l’esperienza di Martina, cioè mi sono messo da “solo contro tutti”: per questi 8 giorni senza quasi mai staccarmi da un pc, un mac e a volte anche l’ipad, ho interpretato da solo Martina, Anitram, David e nelle sue fugaci apparizioni Irene, senza oltretutto nessuna “rete di protezione” (non c’erano dei complici “fake” che potessero guidare la storia). Un esperimento di “scrittura estrema” che mi ha molto divertito e anche un po’ stressato…

Credi che L’altra abbia aperto nuovi orizzonti? C’è un futuro per prodotti pensati per i social network?

Io credo di sì, a mente più fredda analizzerò tutto il progetto insieme ai miei soci e a qualche addetto ai lavori proprio per capire come produrre altre cose simili. Forse bisogna capire come rendere ancora più aperta la partecipazione, ma i social network seguono meccanismi a volte imprevedibili.

Chiudo con una mia considerazione. Non credi che aver scelto di far svolgere la serie durante un periodo di vacanza abbia limitato le possibilità di viralità del progetto, non avreste avuto molto più seguito in un momento diverso dell’anno?

Può essere, ma visto il tipo di progetto per me era importante capire la reazione degli utenti, soprattutto quelli abituati a fare ad esempio dei giochi di ruolo e quindi molto esigenti. E soprattutto Facebook per la sua immediatezza non è semplice da gestire.
Sono molto soddisfatto così.


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