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“L’altra Luino”: “La mozione sui frontalieri non può che essere condivisa, ma le perplessità sono tante”

Creato il 07 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Nel consiglio comunale di oggi, oltre al tema dell’emergenza neve di questi giorni, che ha colpito Luino e tutto l’alto Varesotto, si parlerà e verrà votata la mozione sui frontalieri. Il documento, preparato dai capigruppo, sarà votato questa sera ed in seguito inviato a tutti i comuni di confine, con l’intento di creare una rete territoriale che possa interfacciarsi in Regione con i senatori lombardi. Si punta a far sì che il politici regionali insediati a Roma diano voce in Parlamento ai frontalieri per rivedere l’accordo Italia-Svizzera. Il gruppo consiliare “L’altra Luino”, guidata dal capogruppo Franco Compagnoni, però, esprime molte perplessità in merito alla situazione e la analizza nella seguente nota stampa.

(mattinonline.ch)

(mattinonline.ch)

“L’altra Luino”: “La mozione sui frontalieri non può che essere condivisa, ma le perplessità sono tante”. “Il gruppo consiliare L’altra Luino e le forze politiche e civiche che lo sostengono non avrebbero potuto rifiutare l’invito a partecipare alla stesura di una mozione da presentare al prossimo consiglio comunale in merito alle problematiche dei frontalieri. Il testo della mozione sui frontalieri, cosi come concordato, accoglie le nostre richieste e le nostre sollecitazioni alla modifica del testo proposto dalla maggioranza e pur nella sua vaghezza, non può che essere condiviso, poiché si occupa di un problema sul quale è necessario prendere posizione.

La mozione che sarà presentata al Consiglio Comunale di oggi, lunedì 7 marzo, si pone un obiettivo condivisibile: l’invito a tutte le istituzioni locali ad avere una linea comune sulle questioni da affrontare. Ma al di là delle intenzioni e delle dichiarazioni generiche la mozione non propone soluzioni concrete alle richieste che da più parti i lavoratori frontalieri avanzano alle istituzioni ai vari livelli.

Il gruppo L’Altra Luino è perplesso sui metodi e sui tempi della mozione stessa. Ci chiediamo perchè il consiglio comunale sia stato convocato alle 18.30, un orario che impedisce praticamente a tutti i frontalieri o quasi di assistere al dibattito. Un’occasione di mancata partecipazione che speriamo possa essere corretta in futuro. I motivi di perplessità sono molteplici anche nel merito di questa iniziativa dell’amministrazione Pellicini. L’improvviso e roboante interessamento del Presidente Maroni e di tutta la Lega Nord sui frontalieri, si spera autentico e non come modo per distrarre l’attenzione dai recenti scandali che hanno colpito la Sanità lombarda, vista la coincidenza temporale.

Il gruppo L’Altra Luino esprime dubbi e perplessità nel constatare che:
- Regione Lombardia nella seduta congiunta della commissione speciale Rapporti tra Lombardia e Confederazione Elvetica e della commissione Sanità e Politiche Sociali, svoltasi il 3 marzo, ha respinto la proposta del PD ed applicata in Piemonte e Trentino Alto Adige di moratoria nei pagamenti del servizio sanitario nazionale da parte dei frontalieri;
- Il Presidente Maroni si lamenta del mancato coinvolgimento della Regione da parte del Governo, quando la commissione speciale, istituita in Regione Lombardia sui frontalieri, non ha prodotto praticamente alcun risultato concreto;
- Mentre a Luino si procedeva con la stesura della mozione sui frontalieri che impegna il Sindaco e l’amministrazione comunale a trazione leghista a chiedere a Regione Lombardia di farsi carico dei problemi di questi lavoratori, il presidente Maroni incontrava in veste istituzionale uno dei leader leghisti del Canton Ticino, il consigliere di Stato Norman Gobbi, e sosteneva con convinzione le leggi adottate dal Cantone per penalizzare le imprese ed i lavoratori italiani.

Su questi fatti ci poniamo un interrogativo: il Presidente Maroni e questa Lega sono i soggetti più indicati e fidati per trattare con le modalità più opportune un argomento così delicato che interessa migliaia di famiglie del nostro territorio?

Confidiamo e speriamo che i nostri timori sulla reale volontà del presidente Maroni di farsi carico delle problematiche dei lavoratori italiani in Svizzera, vengano smentiti dai fatti e non solo dalle parole, ma soprattutto auspichiamo che con il buon senso e la partecipazione, si ottengano dei risultati concreti per i nostri lavoratori e le loro famiglie”.


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