di Leonardo Rubino. Nulla è fermo in questo Universo. Esiste anche un’altra relatività alternativa, per tutti quegli oggetti che ci appaiono fermi.
Per capire quella che è la concezione attuale ed ufficiale della Relatività Speciale in rapporto a quella mia personale, più estesa, si può ricorrere all’esempio dello scuolabus: c’è uno scuolabus che procede a velocità sostenuta e sull’autobus c’è una scolaresca; gli scolari, spensierati, giocano, si lanciano le palline di carta, a mano od anche con la cerbottana ecc.
Ecco, lo scolaro che spara una pallina di carta con la cerbottana è assimilabile al fisico ufficiale che, col suo acceleratore di particelle, si cimenta a conferire energia alle particelle ed ad imprimere velocità relative alle sue particelle. Tale fisico si è però mostrato sempre ignaro del fatto che c’è un aspetto relativistico anche nella velocità con cui il suo acceleratore di particelle e tutto il centro di ricerca in cui esso si trova, si muovono nell’Universo e, nella fattispecie, (parere personale) cadono verso il centro dell’Universo a velocità c, pianeta compreso.
In altre parole, il fisico del centro di ricerca è assimilabile allo scolaretto che spara palline con la cerbottana e basta, mentre nella mia visione relativistica estesa viene invece preso in considerazione l’autobus e la facoltà di accelerarlo o di rallentarlo, che è in mano solo al conducente e non agli scolaretti.
Il fisico ufficiale ha la facoltà di sparare le sue particelle nell’acceleratore, ma non ha, nella maniera più assoluta, la facoltà di rallentare la caduta che le sue particelle già possiedono, verso il centro dell’Universo in cui si trovano. Tali accelerazioni e decelerazioni avvengono, nelle varie ere dell’Universo e sono decise unicamente dall’Universo stesso.
Cosa cambia nella pratica? Tantissimo, in quanto, ad esempio, la correttissima espressione dell’energia cinetica relativistica Ek che tutti conosciamo (vedere oltre) introduce una massa dinamica md che tende ad infinito con l’aumentare della velocità impressa alla massa stessa, ma non contempla minimamente la possibilità di un corpo di perdere relativisticamente la massa che già ha e di vedere, dunque, la sua massa a riposo m0 tendere a zero, tramite irraggiamento di energia, qualora, nell’era di contrazione, la massa dinamica md di tale particella tende a zero per perdita di energia potenziale.
Si notino, nel pdf (link), le due espressioni per l’energia relativistica di un corpo di massa a riposo m0: una è quella della relatività ordinaria (A) e l’altra è quella della mia estesa (B). Ne discendono spontaneamente le relative espressioni per la massa dinamica del corpo, che aumenta soltanto, per la Relatività Speciale ordinaria, mentre può anche diminuire nel caso esteso (unicamente in relazione al fatto che l’Universo collassa verso il suo centro di massa, che è un punto assoluto(!), determinando perdite di energia potenziale).
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Featured image, Albert Einstein.