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L'altra storia: memorie di Luigi Battioni, un repubblichino

Creato il 30 settembre 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1

L'altra storia: memorie di Luigi Battioni, un repubblichino  

Fidenza:
 interno Casa del Fascio

All'età di diciassette anni, un'età in cui si preferisce ancora scegliere quel che sembra giusto e non quello che è opportuno, Luigi Battioni si arruolò nella RSI e anche oggi, in cui di anni ne ha accumulati ben di più, non ha ripudiato quella scelta. Il suo libro, "Memorie senza tempo" pubblicato nel 2009, è principalmente dedicato agli anni  successivi al 1945 quando visse in prima persona il processo di formazione del Movimento Sociale Italiano, ma nei primi capitoli affiorano alcune "memorie" del periodo della guerra civile, vale a dire dal 1943 al 1945. Limitandomi a questo periodo e rimandando per il resto alla recensione ripresa sotto, troviamo nel libro  alcuni squarci di "verità diverse" da quelle imbalsamate dalla storiografia locale politicamente orientata. Ad esempio, Battioni fu tra quelli che subirono l'assedio di ingenti forze partigiane a Salsomaggiore nel Villino Catena. Stando alla sua versione  ne nasce qualcosa di meno epico di quello che hanno raccontato altri protagonisti. 
Così riporta l'episodio Luigi Battioni: 
"Qualche mese prima, in autunno fui inviato con un gruppo di camerati a Salsomaggiore a rinforzo del distaccamento locale. Eravamo accasermati in un albergo all'ingresso della cittadina termale, Villino Catena. Posto a mezza costa di una collinetta, in posizione isolata, non so per quali motivi sia stata scelta come sede di presidio. Divenne, infatti, più tardi, in un notte senza luna, il nostro piccolo Alcazar. l partigiani attaccarono in forze con cannoni eccessivi, i cui colpi passavano da parte a parte l'edificio, a suo tempo costruito in economia, per andare ad esplodere oltre, ed ancora mitragliatrici e fucileria varia. Non passarono. Alle luci dell 'alba, dopo aver chiesto più volta la resa, gli assedianti tornarono sui loro passi." 
Niente in comune con quanto declamato dalla storiografia divulgativa che così riporta l'episodio:
"Concorsero a dare rilievo e risonanza al fatto d'armi l'ubicazione e l'importanza di Salsomaggiore, l'assenza di qualsiasi tentativo da parte del nemico di portar soccorso al presidio attaccato, l'audacia dimostrata dai partigiani, i quali tennero in pugno la situazione fino all'annientamento pressoché totale del presidio."  In verità le versioni dell'episodio sono molteplici e talvolta contraddittorie sul numero e la qualità dei prigionieri liberati e su quelli fatti, sulle modalità di sganciamento degli assediati ed altri particolari, l'unica cosa in qualche modo concorde è la consistenza dei mezzi impiegata dagli assedianti. 

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Recensione
L'altra storia: memorie di Luigi Battioni, un repubblichino
Luigi Battioni racconta la sua storia di volontario nella Rsi e di stretto collaboratore di Pino Romualdi negli anni della clandestinità con i Far e della fondazione del Movimento Sociale Italiano di cui è stato responsabile dell'organizzazione, prima di curare il settore giovanile.
E' un ragazzo di Fidenza (Parma) che a 17 anni dopo lo sbandamento dell'8 settembre si arruola volontario per continuare a combattere a fianco dei tedeschi, ritenendo l'armistizio firmato da Badoglio un "inaccettabile tradimento". Durante la Rsi conosce Pino Romualdi, allora segretario di Parma del Partito Fascista Repubblicano che lo chiama nelle Brigate Nere. Riuscito a sopravvivere alla furia partigiana dell'aprile-maggio '45, spacciandosi come reduce dai campi di prigionia in Germania, anche perché dato per morto con tanto di tomba al cimitero. Per più di un anno è costretto a vivere da clandestino, spostandosi di città in città fino a Roma dove incontra di nuovo Romualdi e arriva l'amnistia del giugno 1946 di cui beneficia per potersi dedicare al giornalismo e all'organizzazione del Msi. Negli anni '50 una serie di eventi lo portano ad occuparsi dell'azienda di famiglia, mantenendo pur sempre un legame con la politica.
Un racconto di vita, ricco di episodi (la visita di Churchill a Piazzale Loreto, i topi di De Gasperi a Reggio Calabria e altri), dove c'è la tragedia della guerra civile, ma anche la baldanza e il coraggio giovanile. L'ironia nell'affrontare anche situazioni drammatiche, l'odio e l'amore, l'amicizia con il giovanissimo commilitone Ughetto e quella con Anna Maria Mussolini, la figlia del Duce. E poi le difficoltà del nuovo partito voluto soprattutto da Romualdi e l'incontro con figure di primo piano del Msi e semplici attivisti, non solo Michelini, Almirante, Rauti ma anche Tedeschi, Finaldi, De Boccard, Fiorini e tantissimi altri.Una testimonianza da "dietro le quinte", ma non per questo meno importante, per conoscere e capire la storia della destra.http://www.fergen.it/pagine/memorie_senzatempo.htm
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