Mi viene spontaneo scomodare Kant e la sua critica della ragion pratica. Qual è la formulazione del suo imperativo categorico? “Agisci in modo da poter desiderare che la massima della tua azione diventi norma” Già. Questa potrebbe essere una definizione corretta di altruismo. Ma secondo me è pure retorica, come il Buddismo, come il Cristianesimo, come l’Induismo, il Confucianesimo, il Maomettismo, l’Ebraismo, il Manicheismo, il Comunismo, il Socialismo e chi più ne ha più ne metta. Passatevi le mani sopra i canini!!!Riuscite a sentire quali profonde radici li affondano negli alveoli? E sapete perché? Perché quei canini sono in parte organi vestigiali che, con gli occhi puntati in avanti e quel residuo di coda che chiamiamo coccige, ci ricordano che siamo animali predatori potenziati da un evoluzione cerebrale tale che ci ha donato il centro di Broca, cioè la parola e con essa la cultura e la possibilità di tramandare verbalmente prima , per iscritto poi, le nostre conquiste cognitive . E poi abbiamo guadagnato la funzione del pollice opponibile e, con essa, la capacità di forgiare l’organo accessorio, dalla ruota al computer, aumentando enormemente le nostre capacità di animali predatori. Pensiamoci un attimo. Noi che scriviamo dolci poesie, che ci estasiamo davanti alla musica, che ci lasciamo trascinare dai violini di Bach o da un concerto di Beethoven o dalla dolci note di Chopin, noi che rimaniamo incantati davanti a un dipinto rinascimentale o colpiti nel profondo dell’anima dal coinvolgimento emotivo della pittura espressionistica, noi siamo costretti, per vivere, a divorare i nostri compagni di viaggio siano essi animali o piante. Noi e tutti gli altri qui sulla terra, costretti, nostro malgrado, a nutrirci di noi stessi e se non lo facessimo, se per esempio i carnivori smettessero di nutrirsi degli erbivori, la vita, privata della selezione naturale, cesserebbe del tutto. Richard Dawkins ha scritto “Il gene egoista” nel quale si ipotizza che sia il gene a profittare di strutture sempre più complesse, dai protisti fino all’uomo come contenitori che gli assicurino la continuità. Eppure proprio in questi giorni si parla delle scoperte del nostro Rizzolatti con i neuroni specchio presenti anche nelle scimmie antropomorfe, che deporrebbero per un’empatia generale e per una matrix divina che coinvolga insieme tutta l’umanità. E poi levando lo sguardo al cielo, a quel cielo che solo poche migliaia di anni fa, Aristotele ipotizzava circoscritto nell’alveo delle stelle fisse, levando oggi lo sguardo al cielo con l’ausilio dei satelliti e dei nostri potentissimi telescopi, ammiriamo l’immensità degli spazi siderali, i miliardi di miliardi di stelle che nascono, muoiono, si trasformano, esplodono, si scontrano e si espandono in una giostra senza fine. Dai pulsar alle galassie, dai quasar ai buchi neri, è tutto un fermento di vita del quale facciamo parte sia pure in forma infinitesimale. Forse solo così, liberandoci, come ci siamo liberati dal geocentrismo, dall’antropocentrismo che c’induce in arrogante errore, solo così potremmo guadagnare la capacità di essere altruisti, sentendoci tutti fratelli, piccoli fuscelli vaganti, accomunati dallo stesso destino che c’inchioda sulla terra mentre la nostra mente tende alla trascendenza, alla conoscenza ed all’amore di un Dio che non ci è dato conoscere!!!.
Mi viene spontaneo scomodare Kant e la sua critica della ragion pratica. Qual è la formulazione del suo imperativo categorico? “Agisci in modo da poter desiderare che la massima della tua azione diventi norma” Già. Questa potrebbe essere una definizione corretta di altruismo. Ma secondo me è pure retorica, come il Buddismo, come il Cristianesimo, come l’Induismo, il Confucianesimo, il Maomettismo, l’Ebraismo, il Manicheismo, il Comunismo, il Socialismo e chi più ne ha più ne metta. Passatevi le mani sopra i canini!!!Riuscite a sentire quali profonde radici li affondano negli alveoli? E sapete perché? Perché quei canini sono in parte organi vestigiali che, con gli occhi puntati in avanti e quel residuo di coda che chiamiamo coccige, ci ricordano che siamo animali predatori potenziati da un evoluzione cerebrale tale che ci ha donato il centro di Broca, cioè la parola e con essa la cultura e la possibilità di tramandare verbalmente prima , per iscritto poi, le nostre conquiste cognitive . E poi abbiamo guadagnato la funzione del pollice opponibile e, con essa, la capacità di forgiare l’organo accessorio, dalla ruota al computer, aumentando enormemente le nostre capacità di animali predatori. Pensiamoci un attimo. Noi che scriviamo dolci poesie, che ci estasiamo davanti alla musica, che ci lasciamo trascinare dai violini di Bach o da un concerto di Beethoven o dalla dolci note di Chopin, noi che rimaniamo incantati davanti a un dipinto rinascimentale o colpiti nel profondo dell’anima dal coinvolgimento emotivo della pittura espressionistica, noi siamo costretti, per vivere, a divorare i nostri compagni di viaggio siano essi animali o piante. Noi e tutti gli altri qui sulla terra, costretti, nostro malgrado, a nutrirci di noi stessi e se non lo facessimo, se per esempio i carnivori smettessero di nutrirsi degli erbivori, la vita, privata della selezione naturale, cesserebbe del tutto. Richard Dawkins ha scritto “Il gene egoista” nel quale si ipotizza che sia il gene a profittare di strutture sempre più complesse, dai protisti fino all’uomo come contenitori che gli assicurino la continuità. Eppure proprio in questi giorni si parla delle scoperte del nostro Rizzolatti con i neuroni specchio presenti anche nelle scimmie antropomorfe, che deporrebbero per un’empatia generale e per una matrix divina che coinvolga insieme tutta l’umanità. E poi levando lo sguardo al cielo, a quel cielo che solo poche migliaia di anni fa, Aristotele ipotizzava circoscritto nell’alveo delle stelle fisse, levando oggi lo sguardo al cielo con l’ausilio dei satelliti e dei nostri potentissimi telescopi, ammiriamo l’immensità degli spazi siderali, i miliardi di miliardi di stelle che nascono, muoiono, si trasformano, esplodono, si scontrano e si espandono in una giostra senza fine. Dai pulsar alle galassie, dai quasar ai buchi neri, è tutto un fermento di vita del quale facciamo parte sia pure in forma infinitesimale. Forse solo così, liberandoci, come ci siamo liberati dal geocentrismo, dall’antropocentrismo che c’induce in arrogante errore, solo così potremmo guadagnare la capacità di essere altruisti, sentendoci tutti fratelli, piccoli fuscelli vaganti, accomunati dallo stesso destino che c’inchioda sulla terra mentre la nostra mente tende alla trascendenza, alla conoscenza ed all’amore di un Dio che non ci è dato conoscere!!!.
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