Il morbo di Alzheimer interessa attualmente circa 35 milioni di persone in tutto il mondo e questo numero è destinato a raggiungere i 100 milioni entro il 2050. Anche i tassi di crescita del diabete di tipo 2 sono allarmanti. Coloro che muoiono di Alzheimer presentano spesso bassi livelli di insulina nel cervello. Questo ha portato i ricercatori a ritenere che l’insulina, un ormone prodotto naturalmente dal corpo per stimolare il fegato, i muscoli ed il grasso corporeo ad assorbire il glucosio nel sangue, sia prodotta sia nel cervello che nel pancreas e ciò spiegherebbe il ruolo cruciale svolto da questa sostanza nella funzionalità dei neuroni e nella crescita cellulare.
Se paragoniamo il morbo di Alzheimer al diabete si potrebbe ipotizzare che entrambe le malattie siano causate da un’eccessiva glicemia nel corpo dovuta ad una carenza di insulina. Di conseguenza, anche chi soffre di Alzheimer, potrebbe essere incapace di produrre insulina o di rispondere ai suoi segnali. Il diabete è legato a tante altre malattie come malattie cardiache, colesterolo alto, ictus, attacchi di cuore, depressione e malattie della pelle.
Di sicuro la dieta alimentare seguita influenza direttamente la struttura e la funzione del cervello e potrebbe, quindi, anche influenzare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Da questo ne deriva che il diabete è un fattore di rischio significativo per la malattia di Alzheimer.
La buona notizia è che il diabete si può prevenire e che seguendo una dieta a basso indice glicemico, facendo regolare esercizio fisico e mantenendo un peso sano, si potrebbe tutelare la salute del nostro cervello e ridurre anche il rischio di sviluppare questa devastante malattia.
Occorrono ulteriori studi per confermare questa teoria. Comunque tra poco verrà testata l’efficacia di un farmaco per il diabete nei confronti del morbo di Alzheimer. Se i risultati dovessero risultare positivi, questa malattia potrebbe avere una vita breve.