Scritto da Rosalia Giammetta | gennaio 18th, 2016
A Greg O'Brien la malattia di Alzheimer è stata diagnosticata nel 2008, quando aveva appena cinquantanove anni.
Prima di lui questa diagnosi era toccata alla madre e alla nonna materna, al padre e a uno zio paterno.
Greg O'Brien, stimato giornalista, ha scritto molto sull'Alzheimer, soprattutto il volume On Pluto: Inside the Mind of Alzheimer's in cui racconta cosa significhi per lui perdere la memoria, non sapere più dove si trova, vivere a volte su di un pianeta in cui nessun altro può vedere o ascoltare quello che lui vede e ascolta. Un racconto toccante quello di O'Brien, che sa che le cose non torneranno più come prima, né per lui, né per la sua famiglia.
L'Alzheimer visto da chi ha l'Alzheimer
Nel 2009 mi è stato diagnosticato un esordio precoce dell'Alzheimer [...] Test clinici, risonanza magnetica e una scansione del cervello confermarono la diagnosi. Io porto anche il gene APOE4, marcatore di Alzheimer. Due traumi cranici hanno "smascherato" una malattia che si stava sviluppando, mi dicono i medici.
Oggi, il 60 per cento della mia memoria a breve termine può svanire in 30 secondi. Spesso non riconosco amici, tra cui, in due occasioni, mia moglie. Mi perdo in posti familiari, mi infurio, metto le chiavi e il cellulare in frigorifero, il computer portatile nel forno a microonde, lavo i biglietti da visita in lavastoviglie semplicemente perché sono sporchi.
E a volte vedo cose che non ci sono. Nella mia oscurità privata, i sintomi più inquietanti sono le dispercezioni visive, le allucinazioni - quelle creature simili a ragni e insetti che strisciano lungo il soffitto regolarmente, in diversi momenti della giornata; a volte disposte in plotone, fanno angoli di 90 gradi, quindi si muovono per un terzo della strada lungo il muro prima di fluttuare verso di me. Le spazzo via, quasi divertito, sapendo ora che non sono reali, ma spaventato dal mio declino cognitivo. Qualche mattina fa, in camera mia ho visto un uccello che volteggiava sopra di me in orbite sempre più strette, prima di tuffarsi nel mio letto precipitosamente, in una missione suicida. Ho urlato. Ma era la mia immaginazione. [...]
Quando mi sono seduto a scrivere la mia storia, nel mio libro On Pluto: Inside the Mind of Alzheimer's, il mio scopo era quello di offrire un quadro di strategie, fiducia e umorismo, una attenzione quotidiana al vivere con l'Alzheimer, non al morirne - la speranza che non tutto sia perduto anche quando sembra essere così. Ero con mia madre in casa di cura quando lei se ne andò e, poco prima che morisse, le dissi: "Mamma, supereremo questa cosa insieme". Mi aveva sempre insegnato ad affrontare i demoni della vita.
Think Like A Scientist: Inside Alzheimer's Disease from Day's Edge Productions on Vimeo.
Photo credit: Stuart Miles
Per approfondire
Alzheimer: identità smarrite Aborto post-natale: abortiresti un figlio già nato? Imparare a parlare e a leggere avendo metà cervelloRosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, si occupa di adulti e adolescenti, a Roma. In particolare, è specialista in disturbi d'ansia e depressione e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. Ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L'adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.
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